Ci sono delle persone diverse dagli altri. Ci sono persone che ti passano accanto e profumano di fascino e di sesso. Le vedi camminare in mezzo ad altri, e hai l'impressione che il mondo le sfiori appena.
Non stanno in mezzo alla gente. E' la gente che sta intorno a loro. Guardano lontano e dentro di se. Li vedi che arrivano camminando come se si dondolassero, come se cullassero il loro corpo. Quando il semaforo diventa verde si muovono piano. Non hanno fretta. Catalizzano il tuo sguardo, e il tuo sguardo vi si perde sopra. Intorno. Dentro.
Leo era una di queste persone. Arrivava da chissà dove, e veniva verso di me. Giungeva come un alito di scirocco palermitano sul mio volto, come una cascata d'acqua fresca sui miei seni. Sopraggiungeva con quel passo sicuro e un po' curvo che hanno le persone che profumano di sandalo.
Sapevo che mi sarebbe passato vicino, e dopo l'avrei perso. Non l'averei mai più rivisto, e già ne soffrivo.
Il tempo passava lento, o forse si era fermato del tutto, come se qualcuno avesse otturato la clessidra.
I suoi passi lo portarono davanti a me. Perfettamente davanti. I miei piedi, le sue scarpe lise. I miei fianchi, i suoi jeans sbiaditi. I miei seni, il suo maglione bianco. Davanti. Era come avere uno specchio di fronte, io mi limitai a specchiarmi nei suoi occhi.
Ci sono persone che guardano e poi dimenticano. Lui non era una di queste. Lui mi guardò e mi tenne stretta a se. Mi legò ad un filo invisibile dei suoi pensieri e per un solo brevissimo istante fui sua. Io lo guardai e lo desiderai disperatamente, come si può desiderare solo una cosa che non si avrò mai.
Due labbra... due labbra che sorridono... che sorridono e chiedono scusa. Mi evitò con calma, io che avrei voluto essere ricoperta e posseduta da lui.
Mi passò accanto e lo annusai, a occhi chiusi. Profumava di sesso. E non l'avrei più rivisto. Mai più amato. Profumava di maglione appena lavato e di coccole. Profumava di risate e di pianto. Profumava di potenza e di fragilità. Si passione... di sesso.
Davanti ai miei occhi vidi il suo ventre piatto, i muscoli appena evidenti, un filo di peluria che scendeva a perdersi nei jeans e le mie mani su di lui. Vidi le sue spalle magre e dritte, una cicatrice a forma di stella che raccontava la sua storia e la mia bocca su di lui. Mi vidi scendere vogliosa lungo le strade morbide del suo corpo. Avevo voglia di lui. Desiderai scaraventarlo per terra e legarlo a me per l'eternità. Desiderai farlo tremare, farlo urlare di piacere. Desiderai farmi sciogliere dalle sue carezze, farmi cullare dalla sua voce. Desiderai farmi prosciugare dai suoi baci. Desiderai perdermi fra le sue braccia, farmi travolgere dalla mia irruenza...
Desiderai il suo corpo profumato solo per una manciata di secondi. Giusto il tempo necessario ad aggiustare la clessidra otturata.
Poi il mondo ricominciò a funzionare, il semaforo tornò verde, e lui fu solo un ricordo, un brivido dall'altra parte della strada.-
febbraio 2015
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