Steso all’ombra del fico e preda del delirio
In qualche strano modo qualche strana parola
Ritorceva Agostino, fuoco e aurora
Del nuovo Dio, del celeste convivio.
(“Che non porti più frutti in eterno”
Di quel ramo secco nodoso
Di quel ramo sterile e peccaminoso
Disse il Maestro: e fu foglia d’inferno).
Divina venne d’angelo, pura voce dal cielo,
Come squillo di gaudio ch’echeggia tutt’intorno:
Verdi promesse per l’aere sereno
Ampio fragrando illumina il suo giorno.
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