Cammini col favore delle tenebre,
fino all'agognata sponda.
Ti prepari con calma, monti sicuro la canna, srotoli il finale è inneschi l'esca viva e bagnata.
La bruma si dirada e ti sorprende l'albeggiare, mentre il vettino impercettibilmente vibra è te ne vorresti andare.
Si accavallano i pensieri: un abboccata, un'alga. No, la lenza si è impigliata. Sono poveri misteri.
Resti immobile mentre il sole ti illumina la fronte e consideri ogni variabile, se il pesce guizza in aria tu socchiudi gli occhi è nulla ti tranquillizza.
Non sei certo della decisione presa e prendi un altra direzione.
Hai lanciato troppo lontano, o magari troppo vicino.
Era meglio spostarsi là, o più in qua.
Ho l'esca giusta, o sarebbe meglio questa qua.
Variabili infinite, risultati imprevedibili.
L'imponderabilità è l'unica realtà.
Non sai mai cosa accadrà.
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