Pubblicato il 06/09/2022 15:15:37
Sono stato ad aspettarti, virgolettando a spalle in su le attese con i suoi dubbi, masticando le ore, con le orecchie tese a un rumore di chiavi nella serratura, quando in lontananza l’abbaiare di un cane muoveva il silenzio.
E non è bastato dire addio per dimenticare i respiri ingoiati nella notte sopra un cuscino bagnato dal pianto.
Se il cielo sapesse dei nodi in gola stretti ad assecondare le attese.
Se il cielo sapesse di quelle sere d’autunno, dove il vento di notte imbastiva parole amare.
E mi siedo, oramai stanco, a scucire i giorni passati ad amarti nella speranza, nel chiedermi che cosa resta quando il finire non basta, cosa resta di quando a viverti ero niente che valeva meno del niente.
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