Pubblicato il 06/09/2022 15:25:41
Nobili mani che tremano, un crinale appoggiato al comò e due occhi che si spengono al sorgere di ogni giorno.
Non sono pazza, solo, non ricordo... no so come né da quando l’ombra della confusione abita in questa casa, scivolando tra le mura, scuotendo i miei ricordi come imposte in balìa del vento, e furiosa mi arrabbio, come a volermi ribellare ad un destino che mi ha imprigionata.
Ogni ombra un assassino, ogni parola uno steccato alto un metro e una paura. Sogni, che non ricordo di aver sognato, ed allora piango nelle pieghe di un cuscino ornato di seta bianca.
E così, consumo i pomeriggi, frugando con dolore nella mente dimenticando anche il mio nome, dimenticando anche le ore... stanca pure per rincorrere quel tempo che un tempo mi apparteneva.
E nell’attesa l’attesa non aspetta, corre all’indietro su binari e stazioni già segnate dall’addio, locomotive senza freni ad attutire la vergogna di non sapere più chi sono... quando guardandomi allo specchio, nulla più vedo, nemmeno il mio riflesso...
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