Pubblicato il 06/09/2022 15:27:31
C’è stato un inverno arrivato all’improvviso che ha gelato anche le parole, ed io tremavo dentro un freddo che non mi faceva respirare.
Notti senza sogni da sognare, mattini senza risveglio, occhi spenti che tessevano l’addio, anime inzuppate di paura, volti frantumati arresi alla stanchezza.
Ancora dopo anni, al calare della notte, ci sono istanti nella memoria, dove il suono di ruote arrugginite schiaffeggia la mente, ed io piango, sfilacciando la paura, con gli occhi spalancati come un sipario sopra un palcoscenico vuoto, con le orecchie tappate per non sentire le grida dei soldati ubriachi di vendetta, o forse di pazzia e carichi di odio.
Se solo potessi zittire il dolore che riecheggia sugli ombrosi scogli della memoria, cullare tra le braccia lo strazio di voci rotte dal pianto in quelle notti senza speranza.
Se solo potessi, mi strapperei gli occhi e li darei in dono a chi non vuole vedere, a chi non vuole imparare che il valore della vita appartiene a tutti, sia all’uomo che all’animale, che non spetta a nessuno decidere a chi togliere e decidere a chi dare... ricordiamolo questo, per non dimenticare...
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