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A noi che...

di Gil
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Pubblicato il 01/01/2023 20:18:57


A noi che non rimane altro che restare seduti
e guardare da qui questa vita che segue i suoi giorni
a noi che abbiamo guardato con il cuore aperto nel petto
il lento scorrere del fiume
e il riflesso degli alberi sull'acqua.

A noi che attraversando ponte Testaccio
ci sorprendevamo della bellezza del cielo
nell'intimo calore della primavera
che illuminava d'oro i suoi giorni
e incorniciava l'epifania delle voci.

A noi presi da un'inspiegabile nostalgia
quando la via del ritorno traversava il quartiere
e le strade e i palazzi diventavano
piccole epifanie di poesie non scritte
o scenari diversi di una diversa follia
guardata sedotti dalla propria compassione.

A noi che non mancava il pianto del cuore
o il fragile respiro dell'anima, ché anche
in un piccolo parco, un gelato era una porta
un arco di un altro altrove, un amplesso
della mente con un'origine ignota
eppure avvertita come madre di un sé
che a fatica ancora prova a darsi un nome
e non trova aggettivi per aprirsi una via.


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