Nel giro d'orizzonte, l'anno nuovo s'apre,
tra speranze accese e il malanno che s'insinua.
In questa danza di giorni che promettono,
la realtà si fa strada, crudele e impunita.
Le promesse di cambiamento, sussurri di speranza,
si scontrano col grigiore della quotidiana lotta.
Un palcoscenico di illusioni, dietro il sipario
delle aspirazioni infrante, nel silenzio mutato.
I sogni, piume leggere nel vento dell'attesa,
cadono a terra, schiacciati dalla gravità dell'inganno.
Il malanno si insinua tra i battiti del cuore,
respiro affannato di chi sperava in un diverso destino.
E il mondo, indifferente, continua il suo corso,
mentre la gente si interroga sul senso dell'ingiustizia.
Il nuovo anno, un foglio bianco appeso al filo del tempo,
scolorito dalle macchie di un passato ancora presente.
Provocazione nell'aria, sussulti di indignazione,
mentre il malanno si diffonde come veleno invisibile.
La poesia, riflesso di questa realtà distorta,
grida contro l'ingiustizia, ancorata all'urgenza di cambiare.
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