Pubblicato il 02/01/2024 10:59:22
Ti ho incontrato chissà dove, chissà perché. Ed ora non restano che mille foto da guardare in silenzio. E non so come lasciarti andare, perché pensarti, ogni volta, è come sottolineare quei ricordi che si affollano nella testa, perché pensarti, ogni notte, è come mettere in grassetto il tuo nome che sa di mare e di tempesta, una nave alla deriva una ruga agli angoli del cuore. E tutto ciò che resta è un’attesa disattesa, una promessa dimenticata scritta in un quadro appeso alla parete.
Neanche sai di quante lacrime non piante mi restano in gola, neanche sai di quelle favole scritte nella testa che hanno messo in scena opere e tragedie... di quanti sogni nelle tasche mi sono trovato a restituire ad ogni risveglio intriso della tua assenza... e di quanto tempo mi ci è voluto per leccarmi le ferite e tornare a scrivere parole sensate, odissea di distrazioni, immagini volate via.
Altro non resta che un pensiero impegnato in un rincorrersi senza fine, ed il tuo nome, scritto a matita sopra una panchina vuota accoglie l’inverno... mentre io, solo coi miei passi... vado via.
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