Pubblicato il 26/08/2025 19:19:23
Nella culla d’ombre, la solitudine s’adagia, tra veli di silenzio e sospiri che non trovano casa, come eco lontano su scogli di desiderio, levigati dal tempo e dalla sete di ciò che non fu. S’inarca l’anima in spire di vetro, fragile architettura di sogni spezzati, mentre galassie d’inquietudine brillano fievoli, come occhi di stelle che piangono nel vuoto. Custode di silenzi, il cuore anela, tra battiti incerti e memorie che graffiano, cercando tra miraggi un balsamo di luce, una carezza che spezzi il gelo dell’attesa. Mentre il tempo, pittore di nostalgie, con dita d’oro e polvere d’oblio, disegna universi di eterno smarrimento, dove ogni istante è un frammento che si dissolve. Ma nell’abisso, un sussurro si leva non voce, ma vertigine che incendia il vuoto, una scintilla che sfida l’oblio. E l’ombra, stanca di essere ombra, diventa sogno che osa farsi carne, e nel suo battito nasce un dio dimenticato. Laura Lapietra ©
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