Pubblicato il 14/10/2025 19:51:54
Figli di un miracolo sanguinante, noi perpetui di una tradizione di fallimento, flagellati dalla spina della colpa scateniamo la pace dopo aver addomesticato Ares.
Domi nei nostri averi, veri senza esserlo, nella più pura ipocrisia: mendicanti, locutores esentasse, pieni del Vuoto.
E forse Dio lo intravediamo tra i riflessi delle onde, nella magia di sole, vento e sale tra le dune, condannati alla Sua assenza.
E forse Dio lo intravediamo nelle montagne, su per i boschi, giù nei torrenti, costretti a rincorrere la volontà suprema.
Costruiamo duomi e bombe, che il futuro squilli di sirene e campane! Tra le macerie cercheremo di nuovo di riempirci del Vuoto.
Cercheremo ancora di non pagare.
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