Pubblicato il 08/07/2008 01:10:00
Protagonista di questo romanzo è il Diritto, quale principio fondamentale ed inviolabile e ormai ritenuto tale solo da un anziano avvocato napoletano, il professor Scalia, geloso custode dell’insegnamento che un imputato è, e resta, innocente sino al verdetto definitivo. Grande ammirazione per il suddetto principe del foro è nutrita da Andrea, giovane avvocato che dalla provincia giunge, appena laureato, a Napoli a fare pratica preso lo studio di Scalia. Ben presto tra i due si instaurerà un rapporto privilegiato che porterà i loro mondi tanto dissimili ad intersecarsi e il professor Scalia, poco loquace di natura, si aprirà ad Andrea, poco a poco e con timidi accenni gli trasmetterà i suoi insegnamenti. Andrea vive il rapporto con l’avvocato con la fiducia di un discepolo e finisce col sovrapporre Scalia con la figura del padre da poco scomparso. Un giorno Scalia decide di occuparsi di un caso assai impopolare ma che ne stimola il senso di giustizia e può dargli modo di dare l’ennesima dimostrazione che le sue teorie sul Diritto sono ancora attuali. Purtroppo una grave malattia allontana Scalia dal processo e tocca ad Andrea portare avanti la difesa con la linea adottata dal maestro, e che si rivelerà vincente nel momento in cui il giovane avvocato capirà che le teorie del professor Scalia sono ancora valide ma vanno semplicemente rese attuali ed al passo coi tempi. Dopo questo successo in Aula, il giovane Andrea si ritroverà tacitamente estromesso dallo studio legale, mentre il professor Scalia resta in ospedale ad attendere il momento del trapasso. Andrea troverà comunque il modo di far fruttare il suo talento e gli insegnamenti di Scalia, aprendo uno studio con un altro avvocato, acerrimo nemico di Scalia, e questo passaggio sottolinea l’opportunismo che spesso permea certi ambienti. Il libro è scritto in modo semplice e spontaneo, ricorda certi telefilm americani, in cui semplici avvocati vanno in giro a fare inchieste ed interrogatori, il momento di fantasia assoluta, invece, si ha quando si legge che l’avvocato accetta casi che gli sembrano interessanti senza chiedere di essere pagato. La narrazione è spesso intercalata con descrizioni di film americani, inserite col pretesto che i due avvocati li guardano insieme, ma si ha la sensazione che siano messi lì per rimpinguare un po’ il numero di pagine e rimpolpare una storia abbastanza esigua. Il libro, nella sua semplicità, è una lettura assai gradevole, l’introspezione psicologica non va verso profondità assolute ma tratteggia in modo simpatico i personaggi, e Andrea, il protagonista, con tutte le sue incertezze, potrà rispecchiare in ciascuno di noi quello che eravamo all’inizio delle nostre carriere.
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