Pubblicato il 21/07/2011 16:16:44
Questo testo è inserito in una storia/fiaba da me scritta per la mia nipotina Gaja che si intitola: "Gaja e la principessa della luna" Nelle varie avventure Gaja viene condotta nel regno della luna e qui, in una valle chiusa fra i monti della luna, incontra un'immensa folla di bambini (come lei): sono le anime di tutti i bambini morti di morte violenta (sia prima sia dopo la nascita)... sono coloro che, al contrario della mia piccola Gaja mai hanno potuto danzare al ballo della vita e ora vivono in quella valle della Luna, il regno di tutti i sogni perduti dell'uomo. E quei bimbi prendono Gaja e ballano con lei il ballo della gioia mai vissuta:
OUVERTURE
Ci avevano suonato una musica Che non siamo riusciti a danzare
Forse a noi sconosciuta? O forse a noi Sin troppo nota?
CORO DEI BIMBI DELLA LUNA Ci avevano chiesto di cantare una nuova canzone, un nuovo ballo ci avevano chiamati a danzare e mai ci svelarono perché fummo rifiutati alla festa. I bimbi della luna non portano ricordi oscuri, i bimbi della luna vestono solo semplici pensieri ma sanno, i bimbi della luna, che troppi sogni giacciono infranti nei regni dell’uomo.
Avremmo potuto portare gioia di purezza e libertà con fantasia e tenerezza riempire i tempi e le ore se ci avessero lasciato intessere il volo del ballo cui eravamo destinati. Chi volle fermare quel ballo la mano che soffocò il nostro canto o i momenti oscuri, da nessuno fissati, che gelarono i nostri passi sul ciglio di una strada, tutti continuano ad intessere trame oscure che uccidono ogni giorno il mondo dell’uomo.
Ma i bimbi della luna non portano ricordi oscuri, i bimbi della luna vestono solo pensieri semplici ma sanno, i bimbi della luna, che troppi sogni giacciono infranti nei regni dell’uomo.
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