Pubblicato il 14/03/2011 12:00:01
Taci, anima stanca di godere*
Taci, anima stanca di godere e di soffrire - all'uno, all'altro vai rassegnata - Ascolto e non mi giunge una tua voce. Non di rimpianto per la miserabile giovinezza, non d'ira o di rivolta e neppure di tedio. Ammutolita giaci col corpo in una disperata indifferenza. Non ci stupiremmo, non è vero, mia anima, se adesso il cuore s'arrestasse, se sospeso ci fosse il fiato... Invece camminiamo. E gli alberi son alberi, le case sono case, le donne che passano son donne e tutto è quello che è - quello che è.
La vicenda di gioia e di dolore non ci tocca. Perduto ha la voce la sirena del mondo e il mondo è un grande deserto. Nel deserto io guardo con asciutti occhi me stesso.
Da "Pianissimo" in "Poesia italiana del Novecento" a cura di Edoardo Sanguineti Einaudi 1969 Volume secondo p. 669-670
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