Pubblicato il 25/07/2011 10:34:34
ESTATE
Canto d’amore e di morte: stagione di brucianti passioni e d’arido disseccarsi: l’anima vedo accartocciarsi come foglia senza linfa: il ciliegio che a primavera ci rallegrò di fiori e poi di rossi frutti, ora piange secchezza di foglie raggrinzite: non resta che attendere la stagione delle fini: con l’autunno ritorneranno grappoli succosi, inebrianti vini: il canto dell’amore caldo si stinge nell’arrossarsi delle foglie: non più passione tenera ebbrezza soltanto del succo che si sperde.
T’ho amata nell’appassionata stagione dell’arsura: tutto brucia e tutto si fonde: alla fine tutto inaridisce quando ritira l’onda: l’ansito di fuoco soltanto arde tutto rinsecchendo dei teneri amplessi: l’uccello lira s’è involato: ho perso le sue emozioni. Sono dissanguato stecco cui solo manca l’esser combusto: ansimo invano della sottile aria perduta: vibra la cetra dei fuggiti versi: il canto resta muto perso il ricordo d’amore: soltanto rimane la disseccata morte dei rami spezzati.
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