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My journey to discover Istanbul, between neighborhoods ...

Argomento: Viaggi

di Franca Colozzo
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Pubblicato il 15/07/2018 00:00:58

https://www.travelforbusiness.it/2018/07/10/viaggio-alla-scoperta-di-istanbul/

 

My journey to discover Istanbul, between neighborhoods, markets and curiosities

 

By FRANCA COLOZZO on www.travelforbusiness.it

10 July 2018

 

The first impression that already makes us change our minds about Turkey is Atatürk airport, very modern and efficient. It is not the only one, there is another international one, "Sabiha Gökçen", located in the Pendik district (Asia).

Disembarking from the plane we are faced with the first formalities, but also the first surprises. Before, in fact, a sort of visa was paid in the passport. Now, however, we Italians have a preferential lane thanks to the good diplomatic relations between Italy and Turkey: we no longer pay for the Visa and we can travel both with a passport and with an identity card valid for expatriation.

This is a pleasant surprise! Now, however, we must face the city. Taxis are waiting for us outside, polished and modern cars. We go up, greeted by a smile, and provide the coordinates of our hotel. An eye on the meter to see if everything is okay so we won't have any surprises later ...

The asphalt ribbon runs fast and winds - once you pass a roundabout with fountains, jets of water and flowers - in a fast-flowing road, between greenery and flower beds, until the view of the Sea of ​​Marmara blinds us with its dazzling expanse of blue, scattered here and there with ships at anchor, waiting to cross the Bosphorus or under construction.

We feel like lucky businessmen, welcomed by an interesting walk back in time, in the history of a sumptuous past which, as we approach the old beating heart, begins to reveal itself in the ancient walls, ruined or restored, or in the mosques that slowly peep out in the midst of Byzantine ruins and churches.

We take off our business clothes for a while and take on the role of ordinary tourists, ordinary travelers about to wander around the city. We have every excuse to do it: a good manager must know the territory in which he will have to operate! We can't wait to leave our clothes for a while and travel carefree in the territory to explore.

 

Beyond the Istanbul Spice Market


After crossing the spice market area and the Galata bridge, in the distance, the homonymous Tower towering over the Genoese district of Galata with its cone-shaped crowning, which dominates the roofs of the houses and clearly stands out to define a characteristic skyline, seen from the sea.

After an exhausting zigzagging of the taxi in the midst of hellish traffic (perhaps the taxi driver could have taken a shortcut!).

We are finally in Taksim square, after passing the Cannon Factory and climbing the Salita degli Italiani (Italyan Yokuşu), in Firüzağa, overlooked by the Oncology Hospital nicknamed degli Italiani and dedicated to Giovanni Agnelli.

The hotel that awaits us in Taksim square is the renowned Marmara Hotel, recently restored and with an elegant restaurant on the roof of the hotel, with a bar-cafeteria, as well as an outdoor swimming pool, sauna, massages, gym, etc.

Paid the taxi (the taxi driver was honest, he respected the taximeter and we gave him a tip as a custom) and packed the bags, what could be better than a good coffee in the bar below? Then, with a guide in hand previously purchased in Italy, we begin our tour of the city.

We are excited as schoolchildren about to tackle a school trip!
The large square with the monument to Atatürk immediately surprises us as we leave the hotel and head towards Taksim Square, the most striking facade of westernized Istanbul, with its pulsating life at any time of day or night.
The flower beds in the center of the square act as a watershed for traffic, winking with their colorful colors to distracted passers-by. We stop in front of the monument, erected in 1928 to celebrate the birth of the Turkish republic, placed in the center to commemorate the heroic father of the homeland, Atatürk, in the act of urging a group of soldiers to march against the tyranny of the now obsolete Ottoman empire .
The scents of the flowers, with their iridescent shades of color, attract crowds of tourists and vendors amidst bubbling splashes of water, amid the enthusiasm of children and vendors of multicolored balloons, displayed on long sticks reaching towards the sky.
The nice red train of Istanbul to travel the streets of the city
After a quick look around, we get on the nice red train near the French Institute of Culture and we let ourselves be dragged along one of the most famous streets of Istanbul in Turkey, frequented by an incessant multitude of people, especially on weekends: the İstiklâl Caddesi, or "Avenue of Independence", the old Grande Rue de Péra, located in the historic district of Beyoğlu (Pera).
The elegant artery has been transformed into a pedestrian area approximately three kilometers long

Il mio viaggio alla scoperta di Istanbul, tra quartieri, mercati e curiosità

 

La prima impressione che già ci fa cambiare idea sulla Turchia è l’aeroporto di Atatürk, modernissimo ed efficiente. Non è l’unico, ce n’è un altro internazionale, “Sabiha Gökçen”, situato nel distretto di Pendik (Asia).

 

 

Sbarcati dall’aereo ci troviamo di fronte alle prime formalità, ma anche alle prime sorprese. Prima infatti si pagava una sorta di visto sul passaporto. Ora, invece, noi italiani abbiamo una corsia preferenziale grazie ai buoni rapporti diplomatici tra Italia e Turchia: non paghiamo più il visto e possiamo viaggiare sia con il passaporto che con la carta di identità valida per l’espatrio.

Questa sì che è una piacevole sorpresa! Ora però, dobbiamo affrontare la città. I taxi ci aspettano fuori, auto lustrate e moderne. Vi saliamo su, accolti da un sorriso, e forniamo le coordinate del nostro albergo. Un occhio al tassametro per vedere se tutto è a posto così non avremo sorprese dopo…

Il nastro d’asfalto scorre veloce e si snoda – una volta  superata una rotonda con fontane, zampilli d’acqua e fiori –  in una strada di scorrimento veloce, tra verde e aiuole fiorite, finché la vista del Mar di Marmara non ci acceca con la sua abbagliante distesa azzurra, disseminata qui e là di navi in rada, in attesa di attraversare il Bosforo o ai lavori.

Ci sentiamo uomini d’affari fortunati, accolti da un’interessante passeggiata a ritroso del tempo, nella storia di un fastoso passato che, man mano che ci avviciniamo al vecchio cuore pulsante, comincia a rivelarsi nelle antiche mura, dirute o restaurate, o nelle moschee che fanno pian piano capolino in mezzo a ruderi bizantini e chiese.

Ci spogliamo per un po’ della nostra veste di business men e vestiamo i panni di normali turisti, di viaggiatori qualsiasi in procinto di girovagare per la città. Abbiamo tutte le scuse per farlo: un buon manager deve conoscere il territorio in cui dovrà operare! Non vediamo l’ora di dismettere per un po’ i nostri panni e percorrere spensierati il territorio da esplorare.

Oltre il mercato delle spezie di Istanbul

Attraversata la zona del mercato delle spezie ed il ponte di Galata, ecco in lontananza l’omonima Torre svettante sul quartiere genovese di Galata con il suo coronamento a cono, che domina i tetti delle case e si staglia netto a definire  un  caratteristico skyline, visto dal mare.

Dopo un estenuante zigzagare del taxi in mezzo ad un traffico infernale (forse il tassista avrebbe potuto prendere una scorciatoia!) ci troviamo finalmente in piazza Taksim, dopo aver superata la Fabbrica dei Cannoni ed esserci arrampicati sulla Salita degli Italiani (Italyan Yokuşu), a  Firüzağa,  su cui si affaccia l’Ospedale oncologico soprannominato degli Italiani e  dedicato a Giovanni Agnelli.

 

 

L’albergo che ci aspetta in piazza Taksim è il rinomato Marmara Hotel, restaurato di recente e con un ristorante elegante sul tetto dell’albergo, con bar-caffetteria, oltre ad una piscina scoperta, sauna, massaggi, palestra, ecc.

Pagato il taxi (il tassista è stato onesto, ha rispettato il tassametro e noi gli abbiamo dato una mancia come usanza) e sistemate le valigie, cosa c’è di meglio di un buon caffè nel bar sottostante? Poi, con una guida in mano preventivamente acquistata in Italia, iniziamo il nostro tour della città.

 

 

Siamo emozionati come scolaretti in procinto di affrontare una gita scolastica!

L’ampia piazza con il monumento ad Atatürk ci sorprende da subito uscendo dall’hotel e dirigendoci verso piazza Taksim, la facciata più appariscente dell’Istanbul occidentalizzata, con la sua vita pulsante a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Le aiuole fiorite al centro della piazza fungono da spartiacque al traffico, ammiccando con i loro variopinti colori ai passanti distratti. Sostiamo davanti al monumento, eretto nel 1928 per celebrare la nascita della repubblica turca, piazzato al centro per commemorare l’eroico padre della  patria, Atatürk, nell’atto di spronare un drappello di soldati a marciare contro la tirannia dell’ormai obsoleto impero ottomano.

Gli effluvi dei fiori, dalle cangianti tonalità cromatiche, richiamano folle di turisti e venditori tra spruzzi di acqua gorgoglianti, tra l’entusiasmo dei bambini e dei venditori di palloncini multicolori, esibiti  in bella mostra su lunghi bastoni protesi verso il cielo.

Il simpatico trenino rosso di Istanbul per percorrere le strade della città

Dopo uno sguardo rapido in giro, saliamo sul simpatico trenino rosso nei pressi dell’Istituto Francese di Cultura e ci lasciamo trascinare lungo una delle più famose strade di Istanbul in Turchia, frequentata da una moltitudine incessante di persone, soprattutto nei fine settimana:   l’İstiklâl Caddesi, ossia “Viale dell’Indipendenza”,  l’antica Grande Rue de Péra, ubicata nello storico distretto di Beyoğlu (Pera).

L’elegante arteria è stata trasformata in una zona pedonale lunga all’incirca tre chilometri, sulla quale si affacciano boutique, librerie, gallerie d’arte, cinema, teatri negozi di dischi, bar, pub, night club, pasticcerie e ristoranti. Questa nostra prima escursione sul caratteristico trenino rosso, che l’attraversa tutta, è una perlustrazione di massima per farci un’idea iniziale.

Stimolati, però,  da un improvviso senso di vuoto allo stomaco, scendiamo in prossimità del Liceo Galatasaray, uno dei migliori istituti di istruzione fondati in Turchia ai tempi dell’Impero Ottomano, che si trova pressoché al centro del viale e di fronte alla zona più caratteristica di ristorantini del quartiere francese di Pera: Çiçek Pasajı (letteralmente passaggio dei fiori), in origine chiamato Cité de Péra, nel cui interno si trovano caratteristici ristoranti e caffetterie.

La storica galleria, sita su İstiklal Caddesi nel distretto di Beyoğlu (Pera), ci stupisce per i suoi sontuosi palazzi di architettura tardo-ottomana (XIX e l’inizio del XX), ma anche in stile eclettico (neoclassica, neogotica) e Art Nouveau, in un miscuglio di stili e di arzigogolate architetture, confuse tra edifici moderni nati dopo l’istituzione della Repubblica Turca. La strada parte dalla medievale Galata intorno alla Torre omonima e termina nella moderna Piazza Taksim.

Il cibo diventa protagonista del nostro viaggio

Scendiamo dal trenino e ci avviamo in un rapido giro di perlustrazione, ma soprattutto alla ricerca di cibo da mettere subito sotto i denti. La sorpresa ci aspetta là vicino e scorgiamo in una vetrina due donne che preparano degli squisiti gözleme, una sorta di pizza preparata al momento e cucinata su una particolare piastra nera di metallo, opportunamente riscaldata e leggermente convessa. Le donne, abbigliate nei caratteristici costumi turchi delle contadine anatoliche,  sono  sedute per terra e preparano questo tipo di pane con diversi ripieni (spinaci e formaggio, patate e carne, ecc.).

Entriamo subito nel locale. Le donne ci accolgono con un sorriso, ci fanno scegliere il ripieno desiderato e stendono la leggera sfoglia di pane, su cui pongono il ripieno da noi scelto. La piegano, e lo rigirano sulla piastra. Prendiamo due gözleme a testa e li mangiamo lì seduti su una panca. Finalmente satolli e soddisfatti, ci beviamo un bicchiere di ayran a testa (bevanda a base di yogurt, acqua e sale), che è una speciale bevanda molto gradevole e popolare in Medio Oriente, Asia Centrale e in Europa sud-orientale).

Dopo aver pagato il conto alla cassa, decidiamo di cambiare degli euro nel vicino cambio perché siamo a corto delle poche lire turche cambiate preventivamente in aeroporto e di proseguire il nostro itinerario a piedi. Ci sono molti uffici di cambio sulla strada, oltre a numerose banche, ed entriamo in uno scelto a caso.

Ma le sorprese a Pera non mancano! In prossimità del cambio, diamo una sbirciata al famoso mercato, Balik Pazari, di frutta, verdura e  pesce, che arriva ogni giorno fresco dal Bosforo o dal Mar di  Marmara e anche dal Mar Nero.

Il Bazaar di Pesce di Beyoglu,  sempre  nel quartiere di Beyoglu a Taksim,  si trova di fronte al Liceo di Galatasaray e nei pressi della  Galleria di Fiori o Cicek Pasaji. Una fitta rete di vie e gallerie ci accoglie, entrando da uno degli ingressi,  in mezzo a odori contrastanti di pesci appena pescati, di verdure fresche e naturali, di strilloni che indicano la loro merce, dando anche consigli vari su come cucinare il pesce o altro.

I rumori e i sapori si mescolano in mezzo al flusso della gente che incessantemente va e viene,  a volte con una patata fumante, ripiena o no, tenuta in mano.

È un viavai continuo di persone che ci frastorna in mezzo all’abbondanza di frutta, di  cumuli di verdure, di spezie varie, di oggetti scacciapensieri, in un frastuono incessante di venditori  e di passanti e in un crogiolo di razze e di  lingue.

Il percorso a piedi partendo dalla storica funicolare  del Corno d’Oro

Storditi, usciamo da quella simpatica e allegra bolgia, per proseguire il nostro cammino fino alla fine della strada, a Tünel, tunnel, ovvero una funicolare storica che è ubicata sulla costa nord  del Golden Horn (Corno d’Oro).

Ha due stazioni che collegano il quartiere di Beyoğlu, che stiamo per lasciare,  con quello di  Karaköy  Curiosità storica che leggiamo sulla guida:  Tünel  si trova a circa 573 metri sul livello del mare, fu inaugurato il 17 gennaio 1875  ed  è il secondo più vecchio tunnel sotterraneo esistente al mondo, dopo la metropolitana di Londra (1863).

Poiché Pera era diventata un po’ il cuore pulsante di Istanbul con tutte le ambasciate straniere trasferitesi lì da Galata, nella seconda metà del XIX secolo,  sia l’attuale Beyoğlu che Galata (oggi Karaköy) erano diventate il centro finanziario e commerciale di Costantinopoli  (l’attuale Istanbul) e dell’Impero Ottomano.

Quindi l’intera area divenne sede di ambasciate, di eleganti e prestigiosi hotel, di banche, di compagnie di assicurazioni anche internazionali, di fiorenti attività commerciali, cosicché il quartiere di Pera raggiunse l’apice della sua fioritura ,

La passeggiata a piedi ci ha consentito di immergerci completamente nella magica atmosfera del passato attraverso degli scorci sui giardini delle ambasciate, che lì si affacciano civettuole.

Ci avventuriamo spinti dalla curiosità, osservando oggetti in disuso (fez, narghilè, vecchie lampade Liberty, ecc.) che occhieggiano da polverose vetrine di negozi tra cumuli di vecchi libri appoggiati in bilico su bancarelle improvvisate, anche all’esterno confusi tra bigiotteria, abiti nuovi o usati.

Un mercato continuo attraversato da un flusso costante di turisti e persone, donne velate e vestite all’ultima moda, o addirittura con tatuaggi ed piercing all’ombelico.

Per oggi ci fermiamo qui, dopo una rapida tappa alla chiesa di S. Antonio, la più importante tra quelle che si affacciano sull’arteria pedonale, in mezzo ad altre chiese, moschee e bagni turchi che spuntano qua e là sulla strada principale e sul dedalico incrocio di traverse.

Scendiamo verso Galata cercando di osservare tutto e di confonderci anche noi nel miscuglio di gente che sale e scende lungo la ripida strada che porta giù alla Torre, se non si vuol prendere il trenino di Tünel.

La Torre è là in fondo che ci aspetta, svettando civettuola con quel suo buffo copricapo a cono che ci osserva da sopra i tetti delle case in un saliscendi di emozioni e sensazioni.

 

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