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Marzia Latino – La mia vita in ’ferrari’ , RiseandPress 2024

Argomento: Libri

di Giorgio Mancinelli
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Pubblicato il 07/03/2024 08:50:22

Marzia Latino – La mia vita in “ferrari” – Rise & Press 2024

L’idea snaturata di una possibile ‘fuga dalla realtà’, formatasi con l’insorgere di una problematica più grande di chi è tenuto a sopportarla, fa sì che si crei una dicotomia di se stessi, cioè una scissione della propria volontà cosciente da quella inconscia, che ci fa sentire ‘diversamente omologati’, e solo perché qualcosa nella genesi della nostra natura è andata storta e/o come si dice, ha preso una strada diversa dalla ‘normalità’. Sempre che ‘normale’ non sia poi una parolaccia in bocca agli stolti, allora c’è da offendersi, soprattutto quando è accompagnata da un pietismo insopportabile, perché normale in effetti ha valenza ‘zero’, a confronto con ‘diverso’ che in certi casi assume valenza di singolarità, atipicità, originalità, e molto più spesso di creatività.
C’è comunque un ma(?) che va considerato, per cui essere ‘diverso’ non necessariamente ha significato di aspettanza, desiderio, ambizione e/o rimpianto di qualcosa mancante all’origine, o che è venuta a mancare successivamente. In molti casi si tratta di una ‘fuga dalla realtà’ dalle molte sfumature psicologiche, endemiche del carattere, contenente un segno grafico ‘diverso’ nella scrittura anamnestica interiore, come reminiscenza di ciò ch’è stato fin prima della nascita e che ci accompagnerà tutta la vita. Pertanto non c’è nessuna colpa da attribuire, in ogni caso ci si deve accettare per quello che si è: normali e/o diversi con gli stessi requisiti e soprattutto con gli stessi ‘diritti’, per i quali vale la pena combattere gli uni a fianco degli altri, per affrontare le continue sfide della vita.
Scrive Zygmunt Bauman il più grande sociologo vivente in “L’arte della vita”: «La nostra vita è un’opera d’arte, che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no”, cui aggiungo ‘che lo vogliamo o no’.» Ma c’è dell’altro, in “Cose che abbiamo in comune”: «Il nostro mondo liquido-moderno è in continua trasformazione, ‘tutti noi’ (e non si riferisce solo ai normali ma a tutti), consapevoli o no, veniamo trascinati via senza posa, anche quando ci sforziamo di rimanere immobili nel punto in cui ci troviamo.» Quanto più sta a significare che la nostra ‘fuga dalla realtà’ invero non è che il prosieguo del ‘viaggio in noi stessi’ che abbiamo intrapreso venendo al mondo. Guardando all’indietro e ripensando a come siamo arrivati fin qui, non viene anche a voi ‘normali e diversi’, ‘volenti o nolenti’, di pensare quante cose e quante storie abbiamo in comune?
Beh, che scrivere non sia solo un ‘esercizio di stile’ lo abbiamo appurato da tempo, ma è grazie all’apporto di molti giovani autori se oggi l’argomentazione affronta tematiche, in certo qual modo, liberatorie. Come ad esempio accade in questo vademecum “La mia vita in ‘ferrari’”, in cui l’autrice si spinge in un ‘esercizio di normalità’ quasi a voler dare un senso a ciò che, forse, senso non ha, andando alla ricerca di quel qualcosa in più, per cui affermare che vale sempre la pena di vivere questa nostra vita, nel bene e nel male che pure ci riserva.
Onde per cui leggere quanto ha da dire in proposito l’autrice Marzia Latino in questo ‘piccolo ma grande’ racconto della sua esperienza affatto insolita ma altrettanto strenuamente vissuta della sua ‘diversità’ e/o particolarità di un ‘viaggiare in “ferrari”’, altro non è che la parafrasi, se vogliamo, ma vera, di una reinterpretazione della carrozzina su cui conduce la sua vita, raccontata in forma di diario con voce schietta, senza tralasciare tutto quello che di bene e anche molto del male che c’è nell’affrontare, in ogni istante, con coraggio e determinazione, la sua ‘diversità’, e soprattutto combattere la stupidità di quanti si professano ‘normali’, e che normali non sono.

L'autrice:
Marzia Latino, laureata in Educazione di Comunità presso l'Università degli Studi di Palermo, educatrice e sostenitrice della cultura educativa, è impegnata nell'espansione di un ambiente di apprendimento diffuso. Ha contribuito con il suo lavoro in contesti sanitari e ha guidato laboratori ludici per l'infanzia.


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