Pubblicato il 07/09/2024 06:06:29
Bla, bla, bla … melograni, meloni e cocomeri.
A spicchi, a fette o interi si sa, d’estate meloni e cocomeri sono i più consumati sulle tavole degli italiani, pregustati ad oc in antipasti e cocktails, frullati e/o interi fanno sfoggio di sé come centrotavola insieme a melograni e fichi che sanno di caravaggesca pittura, senonché si vuole che il quadro d’insieme, è risaputo, dopo qualche giorno il tutto tornato all’aria aperta (leggi fuori dal frigo), si disfa e diventa ‘natura morta’. Così come seduti sugli scranni del nostro Parlamento, dopo l’estate, ormai tutti sanno di stantio. Per non dire che di melograni (ricchi all’interno di sapienza e dignità), se ne sono visti pochi, si può ben affermare che, malgrado la buona volontà, i meloni si sono rivelati cucuzze (sciape di senno e vuote di cervello). In quanto ai cocomeri (slavatura d’acqua zuccherina) va detto, che con la ripresa dei lavori parlamentari dobbiamo aspettarci una scivolata nella feccia non da poco, soprattutto se consideriamo che le ‘cocce’ marciscono in fretta e che, oltre ai semi sputati in faccia agli italiani, la prospettiva è quella di finire tutti nel cesso del governo. Chi l’avrebbe detto, dopo le promesse elettorali, i magniloquenti discorsi “Dio, Patria, Famiglia” a voler dire: ‘ascoltare’, ‘comprendere’, ‘fare’ e quindi ‘risolvere’ i problemi, se ne riscontrano più di prima, esattamente come dopo “La Caduta dell’Impero Romano”. Il che è tutto dire, quel che rifà il verso a “tutto fumo e niente arrosto”, esattamente come volevasi dimostrare.
Che Iddio ce ne scampi!
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