La signora Rubacculi abitava …
come? Non avete capito il nome? Rubacculi, sì Rubacculi. Ancora non è chiaro? Vabbè, ora vi faccio lo spelling, così almeno vi entra in testa: ar, iu, bi, ei, si, si, iu el, ai.
Ok?
Dunque dicevo … la signora Rubacculi viveva in un luminosissimo e arioso seminterrato, dove l’aria pura le teneva compagnia mentre ritagliava e ricuciva vestiti non suoi: era specializzata in questo, e ne ricavava un tipo di patchwork che poi propinava al prossimo.
Nessuno conosceva il suo vero volto. Ma su lei i suoi “affezionati” pensavano quello che conveniva pensare, poiché la signora Rubacculi spesso lasciava loro regalini affinché venissero poi ricambiati.
La signora Rubacculi emetteva anche strani rumori che venivano dal basso e assai maleodoranti, al punto che i vicini si lamentavano. E per ovviare, visto che lei non ci sentiva, si dovettero dotare di maschere antigas.
Inutile trovare scuse da svendere del tipo “Tutta colpa dello sciacquone che non funziona” :
- E che cavolo! Se ne compri uno nuovo, o mangi di meno!
Esclamava ogni tanto qualcuno sottoposto, suo malgrado, a quel fetore.
Ah, come manca ora la signora Rubacculi coi suoi dolci effluvi!
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Elsa Paradiso, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.