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La scoperta di Gaeta e le sue chiese

di antonella giordano
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Pubblicato il 11/05/2021 20:18:03

Le origini di Gaeta sono antichissime. Nel suo Golfo approdarono le navi di Ulisse, come lo stesso Dante fa dire al leggendario eroe della guerra di Troia:

Quando mi diparti’ da Circe, che sottrasse

me più d’un anno là presso a Gaeta,

prima che sì Enëa la nomasse,

(Inferno, Canto XXVI: VIII cerchio, VIII Bolgia)

Ancor prima Virgilio vi aveva fatto approdare Enea.

Trovo particolarmente pittoresca la descrizione contenuta in una guida storico-artistico-archeologica datata 1931, che riporto testualmente. L’antichissima città di Gaeta, tre volte celebre – per la sua storia, per il suo porto, per le sue bellezze – domina l’impareggiabile Golfo del Tirreno, che da essa prende il nome, ergendosi turrita e maestosa dal grembo di un mare di cobalto che, come un tenue manto serico azzurro, chiazzato d’argento, intorno al giunonico corpo di una Dea gemmata, carezzevolmente l’avvolge e l’illegiatrisce. Al di là di ogni inflessione retorica nei lemmi si legge il disincanto dell’autore nel riprodurre la bellezza di un paesaggio che, credetemi, merita una visita. Ma, lasciando in disparte le numerose vestigia che sfidando le incurie del tempo, ne fanno uno scrigno di tesori tutti da scoprire di cui vi parlerò in altro articolo, restando fedele al richiamo dell’autore mi soffermo sulla Dea gemmata che carezzevolmente l’avvolge e l’illegiatrisce.

La Dea gemmata è la Vergine Maria che domina sul Monte Orlando. Gaeta è, infatti, nota non solo per il suo fantastico paesaggio ma anche perché è stata la culla del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria Vergine. Il Dogma fu promulgato ufficialmente, poi, nella Cappella Sistina dal Beato Pio IX l’8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce l’immunità dal peccato originale della Vergine Maria, fin dal suo concepimento.

 

Sul suo promontorio immerso tra scogli merlettati da millenni e spiagge dalla sabbia dorata, fin dalle origini del Cristianesimo si ergeva un imponente Croce di Cristo. Il luogo, dunque, in cui il fascino della Natura incontaminata possiede anche la catartica impronta della spiritualità.

Haec est Italia Diis sacra, dunque.

Mentre Roma, sotto il pontificato e per opera di San Sisto III (432-440), dedicava alla Madre di Dio la Basilica Liberiana sull’Esquilino Gaeta, in forza del suo essere un fiorente snodo commerciale anche con il vicino oriente, possedeva una granitica devozione mariana fondata sulla definizione dommatica della maternità espressa nel Concilio di Efeso nel 431.

Grazie alla sua posizione geografica strategica Gaeta possedeva un’autonomia amministrativa che esercitava attraverso istituzioni proprie, un’industria di seterie voluta da imprenditori ebrei, una flotta mercantile e una colonia a Costantinopoli.

 

Tornando al culto della Madonna esisteva una piccola chiesa denominata Santa Maria del Molo cui i naviganti rendevano saluto prima di salpare e prima di ormeggiare:

La Chiesa, purtroppo, fu demolita per ordine di Carlo V il quale, nel 1536, decise di chiudere Gaeta entro le mura. Al suo posto venne edificato un bastione denominato Batteria Santa Maria che, a sua volta, nel tempo assunse il nome di Batteria di Punta Stendardo, dal nome dell’ingegnere Stendardo di santa Maria Capua Vetere che costruì il bastione. Da ciò deriva l’attuale denominazione del porticciolo formato dal braccio della batteria di Molo Santa Maria.

Proseguendo nella rassegna delle prime chiese dedicate alla Vergine Santa nel Castro gaetano merita di essere ricordata Santa Maria nel Parco. Di questa chiesa le fonti riportano l’essere stata aperta al culto nel 681 dell’era cristiana. Da luogo di rifugio per i profughi assunse nel tempo maggiori dimensioni fino a divenire una Cattedrale, consacrata da Papa Pasquale II (1099-1118) il 22 gennaio 1106. Il culto della Madonna è particolarmente sentito anche oggi nel popolo gaetano, particolarmente devoto alla Madonna di Porto Salvo, detta Madonna Nostra custodita nella Chiesa degli Scalzi, un tempo monastero dei Padri Agostiniani scalzi edificato nel 1624. Considerata la protettrice dei marittimi e della gente di mare la statua della Madonna di Porto Salvo viene condotta in processione sul mare la seconda domenica di agosto fino a Punta Stendardo. https://www.internationalwebpost.org/contents/ALLA_SCOPERTA_DI_GAETA_19228.html#.YJrH8qgzaUk


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