4.
Ora che tutto mi appare più chiaro,
il velo della foschia si è sollevato,
dissolta è la miopia che mi induce
a provare vergogna nel chiedere
se quelle intuite all’orizzonte siano
nuvole basse o profili consumati di montagne,
quale sia la consistenza vera
sospesa tra l’immanenza dei monti
e l’evanescenza delle nubi.
5.
Dicono che la natura dell’uomo segua
le regole dei fiumi, persi in percorsi
tre volte superiori al necessario.
Presa la distanza tra la fonte e la foce
moltiplicata per pi greco, il risultato
è un dipanarsi di anse, deviazioni
ansie, timori di essersi perduto
matematicamente corrispondenti
alla strada esatta da percorrere
in questo sbandare di fiumi indecisi
verso il destino, il mare che attende,
preciso alla virgola come un teorema.
6.
Ogni accadimento di questa mattina
sarà quindi un imprevisto calcolato,
compreso nel tragitto programmato,
una sbavatura del tratto sulla mappa
che distrae il percorso ma non l’inganna,
il pi greco scientifico da moltiplicare
per la distanza minima tra la sorgente e la foce,
l’esperienza che fa divagare il fiume
lo gonfia prima di giungere al mare
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