Pubblicato il 16/01/2022 21:30:36
Fosca è l’alba immota nella sua gelida coltre come sangue rappreso ad una ferita slabbrata. Si stringe tra le sue piume un pettirosso spaurito a ricordarmi un inverno d’altri tempi. Allora erano altri anni allora tu eri vivo e sulle tue labbra non c’era il tuo peana. Sei stato un uomo libero tra i liberi aria nell’aria ed il tuo okomfo era appeso al tuo fianco. Ora tutto s’è fermato come acqua nella gora i tuoi occhi son rimasti fissi al rosso di quell’orizzonte dove il tuo okomfo è stato infisso nell’arsa terra che tanto amavi … Da “Voci e volti del passato” Pbbl.scrivere-02.02.2012
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