Pubblicato il 15/01/2023 10:49:31
L'angelo si è scavato l'interno uno spazio vuoto a grembo del Bello. Non vedi come il musicista è docile al suo strumento? Egli è ha percorso il sacerdozio dell'obbedienza si è reso servo della potenza dell'arco perché egli stesso ne divenisse freccia e perfetta mira, sì da incidere di note l'aria, le pietre e il mondo. Non vedi come egli ami la sua arte? Ad essa e per essa si è reso dotto e ignorante principe e mendìco, si è reso nulla affinché nel nulla risplendesse l'Altrove nel Bello che rende canto il silenzio e lode ogni bocca resa muta per la luce e lo stupore dentro i suoi occhi - gli occhi del musicista o dell'artista, specchio di chi ascolta, vede, ripete. A quale parole ora affiderò il mio grido? Mi vedo e sono ignudo d'ogni Musa eppure sono qui e devoto e credo di udire ogni tanto la voce del Divino.
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