Anche stanotte non dormirò.
Devo creare una biografia al blog,
anche se in futuro spero di crearmi un sito.
Come è possibile che un vampiro abbia rovinato
la mia memoria, la mia storia?
Come è possibile che un essere umano
possa una crudeltà tanto forte?
Gli uomini hanno una natura crudele che viene dal male.
Sento di dover parlare della terra dei fuochi
perché devo fare una ecografia mammaria.
Mi sono resa conto di un nodulo
dopo aver pubblicato un selfie alla finestra.
I capelli formavano una ombra sul seno sinistro. E un tre.
Poi ho tagliato i capelli, così come passano i giorni anche qui,
dove ora vivo e dove è casa mia.
La memoria dell’i-phone
non contiene tutte le foto che passo sul pc con AirDrop.
Fortunatamente non era un nodulo ma una ghiandola,
ho un seno fibroghiandolare.
La prevenzione salva la vita, ed io sono ancora una miracolata.
Poi mi chiedono perché vado alla messa tutti i giorni.
Asciano sorge sulle rive del fiume Ombrone.
La chiesa di Sant’Agata risale all’XI secolo.
Si pensa che Raffaello insieme al Pinturicchio
abbiamo percorso la Lauretana fermandosi anche
alla chiesa di Pieve di sant’Ippolito risalente al IV-V secolo.
L’affresco della Madonna in Trono col Bambino
e i santi Pietro, Paolo, Ippolito e Cassiano
nasconde nella Madonna la mano di Pinturicchio
e sant’Ippolito con mantello e spada,
così giovane, così raffinato, somiglia
sorprendentemente a Raffaello.
Pinturicchio invitò Raffaello appena diciassettenne
a collaborare agli affreschi della libreria Piccolomini.
L’antico palazzo Corboli è un esempio di palatium medievale
fatto costruire dai senesi Bandinelli nel XIII secolo.
La Sala Aristotele e la Sala delle Stagioni sono originali.
Ci sono opere di pittori senesi che vanno dal XIII al XVII secolo
(Maestro dell’Osservanza, Ambrogio Lorenzetti,
Taddeo di Bartolo, Matteo di Giovanni, Rutilino Manetti,
Bernardino Mei, Francesco Nasini).
Nella sezione archeologica vi sono i corredi
delle necropoli etrusche
di Poggio Pinci e del Tumulo del Molinello
nonché la tomba della necropoli del Poggione col carro etrusco.
Ad Asciano passa un torrente, chiamato Bestina nella valle della Lama.
Ci sono dei mulini. Prima si chiamava Sciano, non Asciano.
Ci sono anche i mulini della Val di Merse.
C’è una associazione A.R.C.A
(Associazione ricerche culturali di Asciano)
che racconta la storia di Asciano
dal 714 passando per medioevo,
rinascimento, risorgimento, fino ai giorni nostri.
Ci sono tre fonti pubbliche: la fontana di Piazza del Grano,
la fonte della Mencia, e la fonte della Piana.
La fontana di Piazza del grano risale al 1470,
anno in cui iniziò ad essere costruita.
La fontana della Piana nei pressi della collegiata
oggi viene chiamata “pianella”.
La fontana di Piazza del Grano
è stata costruita da Antonio Ghini
grazie un credito che concesse la Repubblica di Siena.
Oggi è venuto il tecnico della fastweb.
Ho lavato a terra tre volte,
tra le altre cose (Briciola aveva vomitato sotto al letto).
Preparando il risotto ai funghi
ho seguito l’annuncio del premio Nobel ad Annie Ernaux.
L’avevo citata in Origami.
Vado al comune per risolvere la dichiarazione Tari
al ritorno trovo Briciola con la bustina dei dentastix
mentre ne smangiucchiava uno. Ne avrà mangiati tre.
Chiamo il veterinario di fiducia
mi dice di portare Briciola dal veterinario sul posto.
Il veterinario del paese è morto pochi mesi fa.
Per un giro di telefonate chiamo il figlio che mi tranquillizza
dicendo che qualsiasi cosa abbia Briciola
può venire lui a visitarla,
perché anche lui è veterinario come il padre.
Sentivo la puzza dell’aceto che avevo messo giù.
E sentivo che stavo cambiando, che mi stavi cambiando.
A riguardarmi mi trovavo gretta, inquieta,
come con un fardello incrollabile da portare.
Stare qui con te mi stava cambiando le cellule e la forma.
Potevo essere più delicata e calma e fine.
Anche perché a riguardarmi non mi trovavo.
Era una altra me quella.
Vengo da una terra martoriata che chiamano “Terra dei Fuochi”.
Dove ho vissuto si bruciano rifiuti chimici e tossici
nelle campagne tanto che è denominata
“triangolo della morte” la zona tra Acerra, Nola e Marigliano.
Si muore di tumore al seno, leucemie,
malformazioni dovute a questi scarichi di rifiuti
provenienti da tutta Italia che vengono smaltiti in Campania.
Nonostante il mio grido,
non basta l’azione delle procure e della polizia.
Lo Stato è totalmente assente
e di fatto la gente è lasciata a morire.
Dalla finestra della cucina vedo il campanile della Collegiata.
La torre campanaria è in blocchi di travertino
con mattoncini rossi.
All’interno c’è un meraviglioso dipinto di Francesco Vanni
raffigurante La Madonna in trono
tra i santi Sant’Agata e Bernardino.
E un affresco attribuito a il Sodoma o a Girolamo del Pacchia.
Mi piacerebbe anche avere un komboloi.
L’ultima volta che sono stata ad Atene
avevo circa quindicianni e comprai un komboloi con tanti nazar.
Non so che fine abbia fatto, ero legata.
Ci giocavo bene tra le dita quando ero ragazza.
Ne voglio uno. Va bene andiamo in Grecia quanto prima.
Non so cucinare lo yogurt greco né la pita.
Ma può darsi che mi insegni.
Insieme a tutti i piatti come la moussaká.
Deliziosa.
Domani vado all’anagrafe per cambiare residenza
ma prima avrei bisogno di stampare una foto
per la carta di identità digitale.
Da Google Maps su via Fiume c’è un editore.
A via Goffredo Mameli c’è il Museo Cassioli.
Vicino casa mia c’è la Torre della Mencia.
La Torre in mattoni ha una fonte alla base
con una fontanella in marmo
e una testa di Gorgone sul rubinetto.
C’è una stazione radio si chiama “Radio Epicentro”,
non devo perdere di vista le pagine della pro loco di Asciano,
dei giornali online di Siena e provincia.
E anche “Visit Crete Senesi”.
Quando ti stendevi sul divano
mi riusciva difficile resisterti.
Quindi ti accarezzavo, ti stringevo a me
aspettavo che tu dicessi qualcosa
e se non dicevi niente e ci baciavamo
poi mi abbandonavo alla passione e volevo non finisse mai.
Sei bellissimo quando ardi, sei buono.
Ero emozionata. Sono emozionata.
C’è una farfalla bianca che vedo ogni giorno,
non è sempre la stessa ma almeno una volta al giorno
vedo svolazzare una farfalla bianca.
Al Museo Cassioli la sala delle conferenze
ha le sedie bianche e nere come la copertina di questo libro.
Non vedo l’ora di vedere la copertina di “Parole e carte”.
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