Parliamo della bellezza
che fiorisce intrepida e solenne
facendo tesoro dell’ingiuria dell’inverno.
Franca Figliolini - Hanami
Le influenze vengono adontate eppure diffondono
orecchie che si espongono da capo.
Perché non ci sentiamo?
C’è un dolore che non si può lavare
tra i neuroni; e paura che ci appaia. Anche
se ti tuffi a capofitto nel groviglio, non li scrosti
più di tarlo.
La memoria è uno smalto o pure tartaro,
per entrambi non c’è diluente che faccia in tempo
a cancellare i tronchi depredati.
Che tu abbia o meno il cuore abraso,
fibrilli da susino a marzo
e infiori i santi tali del tuo calendario.
Usi, allora, il passaggio dei condotti
che lasciano tracce sollevati
in virtù di quella vecchia arte
acquisita respirando, nel labbrosario
che cura la parola selvaggia
- perché è chiaro che apre il dialogo
al buio più che i soli orientati.
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