Pubblicato il 06/06/2024 21:04:18
Sotto il manto di seta del crepuscolo diurno, l'intangibile emisfero si dischiude come una rosa, un palcoscenico di lapislazzuli, dove la stella primigenia danza. Navi aeree di effluvio etereo delineano sentieri nel blu profondo, simili a scrittori celesti che intrecciano la narrazione universale sulla tavolozza astratta per l'eternità. Quel crepuscolo, percettibile direttore d'orchestra dal tocco magico, guida il coro cosmico in un concerto terrestre. E l'oscurità, quel sipario, impalpabile velluto sottile, si solleva in maniera impercettibile, rivelando l'infinito sublime, stupore d'animo! Là, dove il diurno e il notturno si fondono in un bacio platonico, nell'effimera danza che rivela. Il cielo serale si colora di un rosso audace e vivace! E le nubi, quei galeoni spettrali in perpetuo movimento, navigano verso l'ignoto, cariche di pensieri onirici. Così, sotto il cielo vespertino, rifletto sull'esistenza transitoria, e mi smarrisco come piuma al vento, nel suo intenso abbraccio, profondo e misterioso, un teatro cosmico! Dove ogni stella è un sogno, un delicato anelito eterno, e ogni tramonto è foce d'addio, ma anche un tacito fausto ritorno, nell'alta quota della vita! Laura Lapietra ©
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