Il tempo gioca e non chiede permesso,
dispone i giorni come carte in mano,
trascina via promesse senza eccesso,
tinge cieli d’oro e li fa di grano.
Sorride al sole e poi s’incupisce,
fa primavera quando vuole inverno,
con mani d’aria accarezza e ferisce,
tutto gira dentro il suo governo.
Ti dà un momento e te lo riprende,
come un sovrano saggio e dispettoso,
decide lui se il tuo cammino scende,
o se si apre al futuro luminoso.
Ma in fondo, chi può metterlo in catene?
È vento, pioggia, neve sulla pelle.
E noi, viandanti persi tra le scene,
gli chiediamo pietà… sotto le stelle.
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