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La viaggiatrice del tram numero 4

Romanzo

Giampaolo Rugarli
Marsilio

Recensione di Giuliano Brenna
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Pubblicato il 09/09/2011 12:00:00

Un bislacco quanto eterogeneo gruppo di persone parte da Roma alla volta delle isole tropicali Scian Katiuss. Ognuno dei personaggi si lascia facilmente convincere da Elisabetta ad intraprendere il viaggio, ma in realtà ognuno parte con uno scopo ben preciso, e sa che il viaggio terminerà nella meno esotica Parigi per motivi che si verranno via via a scoprire lungo le pagine del romanzo. La vicenda è ricostruita, a beneficio del lettore, attraverso gli interrogatori di un commissario che si occupa di un caso di terrorismo internazionale e, nel corso delle indagini, mette le mani sui protagonisti del libro. Da una gita di piacere veniamo così a scoprire un fitto intrigo criminal-politico in cui a semplici ladruncoli di borgata si mescolano teorici di una rivoluzione sociale di ben più alta levatura. Da sfondo alla prima parte della vicenda la città di Roma, sconvolta da omicidi di onorevoli e bislacche rapine in banca, dove strani personaggi trovano dimora in un cimitero. Rugarli sotto l’aspetto di puro divertimento di un feuilleton mette in scena una vera ed impietosa analisi della situazione politica italiana, dove chi vuole fare la rivoluzione comunista è ormai troppo vecchio e tende a confondere le cose, inoltre per mettere in moto la macchina rivoluzionaria si mette nelle mani di ladruncoli e criminali da strapazzo. Del sangue degli onorevoli assassinati sembrano sporche le mani di molti, salvo poi scoprire che gli omicidi hanno motivazioni molto più futili ma non per questo meno inquietanti. Ognuno dei personaggi mostra aspetti riscontrabili nella società di oggi, coi tratti portati all’eccesso, rendendo ognuno simile ad una maschera della commedia dell’arte portata ai giorni nostri. L’autore ripercorre con brio e originalità i suoi argomenti preferiti: la misteriosa trama politica, la vita legata più all’azzardo che al calcolo, l’emergere di lati sordidi e talvolta ingenui dell’animo umano. La parte dell’intrigo politico, affibbiata alla sgangherata banda di personaggi potrebbe assimilare questo titolo ad uno precedente di Rugarli, parafrasandolo in “La Troga dè noantri”, ma non per questo di minor valore o meno elegante costruzione. Durante la lettura la tensione resta sempre alta, accompagnata dalla giusta dose di ironia costellata da scenette gustose o teatrali colpi di scena. Tra i vari personaggi spicca un misterioso imprenditore, tale Aligi Bernardini, che vuole entrare in politica e di cui leggiamo a pagina 391: “[…] Di Aligi Bernardini, al di là del mio pregiudizio irrazionale sulla desinenza in “ini” (tuttavia si vorrà convenire che le desinenze in “oni” sono più gioviali, più virili, più affidanti), sentivo ripetere che era un magnate, padrone di un impero economico finanziario: Banche, grande distribuzione, industrie alimentari e soprattutto comunicazioni. Bernardini reclamava un maggior potere a gran voce […]” e chissà chi si cela dietro questo misterioso personaggio?

Un simpatico e ricco (475 pagg.) romanzo questo di Rugarli dalla trama coinvolgente, egli esplora l’animo umano, e il sentire di un Paese, guarda dall’alto una situazione generale riuscendo però ad evidenziare tratti intimisti e particolari delicati. Alla vicenda del viaggio verso le Scian Katiuss è intrecciata quella che dà il titolo al romanzo, una storia nella storia bella e geniale, che si intravede qua e là sino a trovare il suo giusto spazio coi suoi collegamenti con alcuni dei personaggi e, sebbene la vicenda appaia quasi come indipendente dal resto, in realtà fa parte del romanzo e ne caratterizza in modo significativo le altre parti. Il colpo di scena finale conclude in maniera ottima il romanzo gettando un alone di dubbio sul lettore che oltre ad essersi divertito con la lettura qualche domanda comincerà a porsela. Una lettura davvero bella, stimolante e rilassante, capace di divertire e far riflettere narrata con grande capacità e perizia, cui Rugarli ha abituato i suoi lettori.

Buona lettura e…Garendi solitani Scian Katiuss



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