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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

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Fra te e me

BraniMusicali

Roberto Biagiotti
Etichetta indipendente a.R.O.M.A.

Recensione di Martina Federici
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Pubblicato il 27/04/2012 12:00:00

Sensazione di un regalo atteso e nello stesso tempo improvviso. Cartone lucido, un doppio. Volti, figure, forse un mare che separa me da te. Ma quella bussola che quasi traspare – magari non sempre occorre… basta lasciar andare se stessi – mi spinge ad intraprendere questo percorso.

E allora apro.

Un’impronta come di un antico manoscritto. Mi rammenta qualcosa di classico quasi sciupato dall’uso quando poi i caratteri rimandano a tecnologie robotiche. Lo tengo in mano e poi… ascolto.

Atmosfere sottili, melodie che viaggiano in un’aria leggera, mi viene in mente lo stupore nel guardare le cose come per la prima volta. Sembra di vedere l’Amelie di Jean-Pierre Jeunet quando nel suo Favoloso Mondo descrive quale piccolo piacere le procuri il tuffare la mano in un sacco di legumi o il rompere con la punta di un cucchiaino la crosta del creme brulèe. Il filo di tutte queste note accostate diviene ben presto visibile; una musica che si ispira alla vita e che ad essa si confronta con passione, ardore, calore.

Tante le situazioni, tanti i momenti. L’adolescenza grintosa e ribelle in Non dire non fare, dove il megafono-genitore sputa precetti ed elogi ad un figlio che non intende omologare se stesso agli altri o rispettare regole preconfezionate. Note di un rock ruvido in Ciao prof sembrano ancora parlare di animi in continuo tormento. Nonostante la voce parlante sia quella dell’allievo irriverente, è il professore, in verità, che si immedesima e prova… prova emozioni. E cerca, secondo me, di capire. Lo fa quasi ripercorrendo la sua di adolescenza e giovinezza quando anche lui avrebbe avuto voglia di fare una cazzata gratis per vedere come è andata. Lo fa ancora cercando di formare opinioni diverse da quello che passano i media, falsi maestri delle menti dei giovani.

Serpeggia in ognuno di questi brani un desiderio sfrenato di libertà, un istinto spesso sopito dai ruoli che il mondo ci assegna con diligenza. E poi già una fase successiva in cui ci si rende autonomi con quattro soldi in tasca; Sostanzialmente si concretizza nell’invito/monito che fa da ritornello Scappa via ragazzo da una porta di servizio… da chi crede che il tuo esser unico abbia un prezzo, immagine preziosa nel messaggio che trasmette… ricercare se stessi senza far pianificare da nessuno la propria esistenza, fare progetti e trovare il cammino che fa per noi.

E poi l’amore per una donna… tramite connessioni notturne… il collegamento sottile tra segni di per sé distanti… la musica e il gelato… il gioco ed il reato… l’amore e l’insalata… l’importante è che tu stia davanti a me… il ricordo di un bel momento passato insieme anche quando sarai lontana.

Torna ancora l’idea di un viaggio… ecco allora come sfruttare quella bussola in copertina! Sono i ritmi caraibici di Passata la tempesta a descrivere il viaggio della vita, attenti a non naufragare, sempre ad oscillare, metafora di una fatica costante che ci fa affrontare le tempeste e ci rende però soddisfatti di guardare un cielo stellato. Sono loro, le stelle, a guidarci e le vele del nostro battello simili ai sogni… bisogna interpretarne i segni… è una melodia che ha un qualcosa di poetico, come di romantico e leggero. Sembra un oscillare dolce ma vigoroso nel mare tempestoso dell’esistenza.

E allora il consiglio spesso è quello di lasciare la pioggia cadere battendo un ritmo di vita per nulla temendo

Mi piace descrivere la sensazione che ho avuto ascoltando questo album tanto intricato al primo ascolto quanto manifesto una volta che ha svelato il suo senso profondo. Il filo che ho trovato all’inizio, la vita, si irradia per mostrare volti diversi e aspetti particolari. Attraverso l’idea del viaggio, del cammino verso l’altro – forse solo un’altra faccia di me – viene ribadito il concetto di rischiare tutto nella vita, sul treno/vita che non si sa mai c’è chi sceglie di scendere alla fermata del compromesso e di una buona posizione e chi sceglie di proseguire, di non arrendersi accettando scelte semplici alla facile portata, di credere nei sogni facendo del coraggio la propria pensione. E l’idea del rischio viene ribadito nella melodiosa Però quando qualche frase ripercorre tutta una vita… si sa quali sono le regole che spesso ci costringono in abiti troppo stretti però se non corri rischi e poi cadi giù che vita è… ?

E la conclusione si intravede nel brano finale che chiude e quasi raccoglie tutte quelle sensazioni scaturite da queste musiche. È davvero una riflessione tra sé… C’è un tempo per parlare un tempo per ascoltare… un tempo per le fate… un tempo… per dire al mondo guarda che esisto. È davvero così, tante circostanze ci portano ad affrontare momenti tra loro differenti e tutti pregni di emozione; il tempo ci fa da compagno in questi vissuti e, con una immagine, sembra sciogliere le vesti della nostra vita che man mano si denuda fino a lasciarci dinanzi agli altri così come siamo davvero.

Quanti pensieri allora, quante emozioni filtrate da note spesso melodiose altre volte “aggressive”! Ma al termine dell’ascolto e quindi del viaggio dentro me stessa con uno sguardo al mondo lì fuori – direi fra te e me – cosa rimane?

La voglia di vivere, tremare e amare, rischiare tutto pur di essere sinceri e trovare la felicità.

E allora un grazie al musico/poeta ispiratore di questo viaggio.

*

Titoli dei brani musicali:

Sostanzialmente
Passata la tempesta
Tutto collegato
Non pensi che
Lascia
C.A.R. a Salerno
Non dire non fare
Ciao Prof
Però
Un treno che non si sa mai
Stasera do una festa
Un tempo

*

Ascolta alcuni estratti dai brani musicali...

Fra te e me su facebook...

Ulteriori informazioni su: www.robertobiagiotti.com



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