Alessandra Greco…o della ricerca interstiziale. Collana Nuova Limina – Anterem Edizioni 2023
Andare alla ricerca di una qualche risultanza poetica alquanto marginale attraverso gli spazi ‘a vuoto’ dell’esperienza quotidiana, su cui raramente la scienza sociologica ha potuto mettere un punto fermo sul quale impostare un valore qualitativo presumibile e/o quantomeno prevedibile, e quindi spiccare quel volo pindarico che permette di proiettarsi nel mondo 'reale' di cui gli ‘interstizi’ sono parte integrante dell’arte scrittoria, potrebbe sembrare arduo.
Proviamoci, se non altro per il gusto (leggi piacere) di superare con un salto a piedi pari la ‘soglia’ che ci separa dall’essere quotidiani lettori di parole, a immaginari cultori dell’avanzata tecnologica che ci permette di re-interpretare la cultura letteraria e grafomane, e sperimentare contenuti coinvolgenti che catturino l'attenzione, magari alla luce di una piattaforma A.I. ultimo avamposto della comunicazione social e non solo.
Ed anche, per così dire di una presa coscienza del mondo virtuale verso cui siamo proiettati qui ben rappresentata nell’intenzionalità dell’autrice, Alessandra Greco, sia graficamente: con la scrittura e le immagini ad essa relative; sia con il linguaggio fluido (leggi liquido secondo l’elocuzione di Zygmunt Bauman), che prosegue ininterrotto dai segni ̶̶ ̶ ̶ specifici dell’interpunzione, in quanto simboli ‘interstiziali’ di un dialogare verbalizzato…
“--- nettando – acqua che sottrae all’informazione --- disfacendo”
Ma spingiamoci in una ricerca più avanzata in campo emotivo quanto creativo, il cui accesso, perduto o forse dimenticato non so, va situato al di là del concetto di un mondo solo in apparenza pauroso e pericoloso già superato dalle culture antiche, come quella vedica e taoista…
“- il suo essere immerso – emissioni – appena –e/sondazione --- del gioco -- -- acqua che si corrompe ---- ---- acque albule --- territoriali --- corrosivi inintelligibili acque -- -- in cui si nasconde – dove l’onda fa un rimbocco --- - au niveau du plateau”.
Si pensi ad esempio al potere apparentemente effimero della ‘resilienza’ che individua e permette di sviluppare la capacità di affrontare i cambiamenti della vita; e/o la saggezza di Jalal al-Din Rumi il poeta mistico persiano che «Al di là dei concetti di ‘azione’ ed ‘effetto’, nell’intervallo fra un un’ispirazione e un’espirazione, individua ‘campi’ di emozioni e riflessioni», dove sono ammessi anche i ricordi, i ripensamenti, le meditazioni che hanno accompagnato la crescita dell’umanità…
“principi di sovrapposizione chiamati strati | lamie constricti | fino quadriglie schegge blocchi a livello dell’oggetto chiaro sulla macula | brecce ossifere | scomparti superstiti del retablo del Giudizio Universale” .
Sono questi ‘campi’ in cui la fisica quantistica oggi sostiene ci fanno percepire in qual misura, nella corsa affannata della modernità, andiamo perdendo negli ‘interstizi’: «Analogamente al modo in cui molti fotogrammi in sequenza fanno apparire un film così reale, anche la vita si manifesta in base a brevi e minuscole esplosioni di luce, denominate ‘quanti’.» (*) La ‘poesia’ stessa, che da sempre rischiara il mondo, in fondo cos’è, se non una luce che il poeta individua attraverso i siderei ‘campi albali’ delle stelle epifaniche di eventi inspiegabili…
“oblique verso cielo, chinandosi in albore da luminosità distesa.”
Quella stessa luce che Massimo Recalcati in un’esplosione di fluorescenza equipara a “La luce delle stelle morte” (**) che arriva dal passato, in cui cita Freud «…più o meno quello che accade anche con la nostra memoria, […] tracce di un insieme aperte alla possibilità di produrre sempre di nuove.» Siamo all’apoteosi della ‘poesia degli interstizi’…
“coquille. carré. demi-raisin. raisin. jésus. soleil. colombier. petit aigle. grand aigle. grand monde. univers.”
Siamo all’elevazione della potenza del ‘close-up’; si va verso l’avvicinamento demiurgico della figura del poeta rapito dal…
“lisciare il flusso sopra un-non-so-che maternale nascosto --- (space/storage) contrasto umbratile di intensa durata - (air/exhaust) - non fatto da mano/intride le cose”; “al reciproco pensare per - fratture - allo stesso modo un singhiozzo ---”.
Siamo alla ‘parafrasi’ della parola, alla riformulazione lirica del canto per antonomasia, che decostruisce la frase, il registro del testo, pur mantenendone la riconoscibilità, l’assonanza con l’originalità del linguaggio, al controcanto e al discanto per quanto uniformi e paralleli al canto stesso, al di sopra del canto, fuori del pentagramma.
Per dirlo nel confronto con l’arte pittorica, di ciò che si spinge oltre il muro di fondo, alla sinopia, e/o dentro la trama della tela, oltre la cornice, come per la light-art o l’affissione pubblicitaria in movimento…
“il tutto - volendola così - intorno”, “non è mai ferma - un secondo inizio - ‘Untitled’ vs cominciamento”, “quando si riesce a sperimentare l’immaginazione delle immagini si avvicina l’invisibilità che riflessivamente fonda il passaggio”, “i sensi si ritirano progressivamente uno dentro l’altro - la possibilità di condividere/far svanire”.
Dacché la ‘ricerca interstiziale’ di Alessandra Greco si afferma in questo pamphlet di parole e immagini che non necessariamente danno forma a un unicum compiuto, quanto a una provocazione d’intenti, alla ricerca affannosa (leggi dolorosa) della memoria ancestrale che mai come adesso spinge verso una spazialità cosmica universale…
Ad maiora!
L’autrice. Alessandra Greco, studiosa antologizzata in “Continuo - Repertorio di Scritture Complesse”, indaga attraverso la scrittura i vari aspetti della processualità del pensiero come flusso e in relazione alle immagini, attraverso la tecnica del montaggio. È fra gli autori di BAU Contenitore di Cultura Contemporanea - Viareggio 2023. Ha realizzato performance e letture apparse su numerose riviste e lit-blog, suoi testi sono tradotti in “Babel, Stati di alterazione”, Antologia plurilingue a cura di Enzo Campi – Bertoni Editore 2022.
Note: (*) Max Planck “Sui quanti elementari della materia e…” - Convegno Internazionale, Roma - Accademia dei Lincei 2001. (**) Massimo Recalcati, “La luce delle stelle morte” - Feltrinelli 2022.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Giorgio Mancinelli, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.