Cristina Bizzarri
- 25/09/2013 07:09:00
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La tua poesia è tutta intrisa di filosofia. Ascoltandoti provo una tristezza asciutta, razionale, perché oltre e più dellemozione ricevo una visione della vita. Mi ricordi Wittgenstein, alcuni passi del suo "Tractatus" che timidamente avevo letto tanti anni fa, riuscendo - spero! - ad afferrarne la sua idea del mondo e della sua inconoscibilità, del linguaggio come problema e limite, del nostro stesso essere - non dentro il mondo ma suoi limiti, confini. E il "mysticus", questo "indicare" ciò che non può essere detto, questo fermarsi dove la proposizione oltre non giunge. Scusa la mia banalizzazione del grande filosofo. Questo per dirti che in te avverto lintensità di un pensiero che non smette di indagare.
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