Giacomo Colosio
- 30/06/2011 16:38:00
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Bel racconto, per diversi motivi. Intanto è originale e poi unisce la parte del sogno a quella tecnica in maniera convincente. Ho seguito il tuo consiglio di ascoltare Ball and Biscuit dei White Stripes( a proposito correggi il refuso) e devo dire che è servito ad entrare nello spirito del racconto. Forse ci stava bene anche Seven Nation Army, notevole pezzo degli stessi autori. Lunico dubbio è sulla punteggiatura, che non mi convince. Ma quella è una questione di gusti, di tempi di lettura e di respiro. Ognuno ha il suo...io preferisco una scrittura con periodi meno lunghi e più incisivi. A volte nello stesso periodo introduci tre o quattro pensieri. Fossi in te proverei ad usare di più il punto e tralasciare un po le virgole. In pratica scrivi come scrivevo io quarantanni fa, e devo dire che mi piace . Ma il lettore, a quanto pare, gradisce meno ed io mi sono un tantino adeguato. In alcuni casi la virgola proprio non ci sta: a mio avviso è proprio messa male. Ti faccio un piccolo esempio.... Comunque adesso, buona parte di quella carta sarà cenere, svolazzata via dal camino, sicuramente particella di polvere trascinata dal vento, magari a Singapore o sul Tamigi....ecco, qui andrebbe letto: Comunque, adesso buona parte di quella carta sarà cenere,...etc.... Ciaociao...e bravo
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Roberto Maggiani
- 30/06/2011 14:14:00
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Ciao Giuseppe, ho fatto tutto come hai detto tu. Sai che ti dico? Che i colori delle note non li vedi ma i tuoi racconti iniziano veramente a farli vedere, iniziano a proporre sfumature e tonalità sempre più suggestive e finezze di narrazione da professionista del racconto, e con professionista intendo uno che sa scrivere. Un racconto molto bello che spazia di fantasia e sospinge il lettore su più piani di narrazione...il leone e il guerriero Masai sono un vero tocco di classe, che iniziano e chiudono il racconto con intelligenza e soddisfando il lettore; nel finale ci si cade nel senso che ci si aspetta inconsciamente che il masai torni e torna, ma non è un finale scontato, bensì è labilità del narratore, tua, di indirizzare il corso della narrazine come un corso dacqua che deve sfociare nel mare proprio in un dato punto sulla costa in cui liberi il lettore nella sua fantasia. Chissà se mi sono fatto capire. Un abbraccio.
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