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Commenti al testo di Loredana Savelli
danzare la vita

Sei nella sezione Commenti
 

 Ferdinando Battaglia - 27/05/2012 15:49:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

"un sogno che guidi
il moto di emozioni incalcolabili
col passo di quest’esistenza".
E’ il canto dell’esilio che agogns il ritorno, aprendo la scommessa detta nella chiusa:"tutta luce o tutta illusione"; ed è, tale scommessa, la condanna dei poeti...
Buon pomeriggio Lory



 Luciana Riommi Baldaccini - 26/05/2012 21:03:00 [ leggi altri commenti di Luciana Riommi Baldaccini » ]

Mi associo a romberto: non toccarla più, è perfetta così.
Danzare la vita, mi sembra un’immagine stupenda: nella danza c’è la leggerezza, la fluidità, la grazia e la potenza, che sono tuttavia sempre frutto di una seria disciplina. Questa forse "l’ambiguità" nella quale muovere i nostri passi nell’esistenza!

 romberto - 26/05/2012 20:37:00 [ leggi altri commenti di romberto » ]

bella così, non toccarla!

 Loredana Savelli - 26/05/2012 15:22:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

a Carla: forse voglio ringiovanire, ragazzina... : )))!

 Carla de Falco - 26/05/2012 15:20:00 [ leggi altri commenti di Carla de Falco » ]

colgo, ultimamente, una voglia di fusione nel tutto che altrove (sempre parlando di te) ho definito panteismo. quale mutamento t’attraversa, ragazza?

 Leonora Lusin - 26/05/2012 14:16:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Benissimo! Io "essere poco o niente" lo lascerei per una questione di musica oltre che di senso: adoro la tua cortesia nel lasciarci passeggiare impunemente per i tuoi versi...Ciao Loredana.

 Loredana Savelli - 26/05/2012 12:16:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

ad Alessandro, grazie!!!
Per oggi passo e chiudo. : ))

 Alessandro Mariani - 26/05/2012 12:12:00 [ leggi altri commenti di Alessandro Mariani » ]

No, affatto, non mi dispiace anzi è sempre bello esprimersi. Se ho capito bene hai cambiato gli ultimi due versi:

"aggrappata a una costellazione
tutta luce o tutta illusione"

Che ora si riferiscono a quella carta stellare di cui parlavo prima, e che è impossibile da penetrare. Potresti voler fare riferimento al veduto. Piccoli puntini del cielo che visti da lontano non sembrano quelli che sono realmente - cioè ammassi di corpi celesti. Mi ricorda un verso di Ashbery che traduco qui alla bella e meglio, ovvero :

il vedere preso nel veduto in un esplosione dell’improvvisa coscienza del suo splendore formale

Penso anch’io che la distinzione fra te e la costellazione a cui vuoi aggrapparti ( ovvero il vedere, sei tu, e il veduto le stelle - ma nel tuo caso potrebbe essere anche l’inverso). Alla fine della lettura si ricava infatti quella che Ashbery chiama splendore formale, che è appunto solo una coscienza e non ha nulla di reale.
Nel tuo caso lo splendore formale è la luminosità che celebri in questi ultimi versi, pur sapendo che potrebbe non essere quello che intendiamo noi. Ci sarebbero molte altre parole da spendere, perché gli ultimi due versi sono davvero pregni, e spostano l’intera poesia su un altro asse interpretativo. Tutte quelle aspirazioni di cui parli nelle prime stanze ( con quei " vorrei") sono una fuga. E sarebbe troppo facile identificare la fuga con la poesia: preferisco associarla ad un desiderio che la poesia evada, e non rimanga che uno sguardo a posarsi sulle cose, che possono essere elusive. Ciao

 Loredana Savelli - 26/05/2012 12:00:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

ad Alessandro: chiedo roppo se la rileggi, un po’ limata anche nel finale?
Sei un amico (comunque)!

 Alessandro Mariani - 26/05/2012 11:56:00 [ leggi altri commenti di Alessandro Mariani » ]

Vorrei commentare questi versi, perché mi hanno colpito molto:

"vorrei essere ambigua interprete
del mistero capovolgere i sensi
in lontananze
aggrappata a una costellazione
tutta luce o tutta illusione
essere poco
o niente"

Essere ambigua è la funzione principale dell’immaginazione ( specie della poesia, dove il non detto è fondamentale). Dai primi due versi mi accorgo che la tua funzione di poetessa è quella di una traduttrice che vede le cose e cerca di metterla sotto forma di letteratura ( un po’ come il vetro ottico di Proust, se ricordo le parole esatte - a cui arriva il lavoro dell’intelligenza). Ma la traduzione è come una carta stellare: sono infiniti i punti da cui partire. Ho trovato molto doloroso e bello il finale, dove oggi mi hai dato per la prima volta da quando ti leggo, un’espressione di desolazione, di sfiducia. Ma potresti non riferiti a te stessa, ma alle cose.
Hai lavorato molto molto bene sul senso di questi ultimi versi ( ma per te non è una novità).
Alla fine hai raggiunto un grande pathos, anche se la negatività degli ultimi due versi è molta. Quello che più mi preoccupa ( e che non riesco ad interpretare) è se sia verità assoluta; ma la realtà non ci interessa, ci interessa solo il tuo modo di interpretarla.
Per questo gli ultimi due versi mi hanno ricordato il " nulla" di Lucrezio. Come alternativa, proporrei invece l’interpretazione della ricerca dell’acqua, che non riesce a stare nelle mani, come le parole sfuggevoli di questi versi. E potrebbe essere, il tuo, un modo per dedicarti ai dettagli inutili, ma che tu trovi pieni di senso. Alla fine penso che le interpretazioni siano davvero molte per questi versi. Ciao ti auguro un buon fine settimana.

 Loredana Savelli - 26/05/2012 11:55:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

A Leonora e Massimo. E così lavorata?
(grazie)

 Leonora Lusin - 26/05/2012 11:48:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

l’attrito della sabbia che s’addensa
come un destino
aggrappata a una costellazione
tutta luce o tutta illusione

Mi hanno colpito queste due immagini: sulla poesia lavorerei ancora.

 Massimo Caccia - 26/05/2012 10:27:00 [ leggi altri commenti di Massimo Caccia » ]

Un canto alla libertà segnato dal ritmo del non dire, volutamente, quello che s’apre alla visione dopo aver indossato le ali della poesia. Un testo leggero, linguisticamente, ma concreto nelle aspirazioni che esprime.
Buon fine settimana