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Commenti al testo di Jacob l.
A proposito di poesia

Sei nella sezione Commenti
 

 jacob - 13/03/2017 11:07:00 [ leggi altri commenti di jacob » ]

Ringrazio tutti per i commenti.
Che la poesia sia viva, e viva in mezzo a noi, è un fatto certo, anche se molti non vogliono ammetterlo; per una sorta di ritegno di confessare che leggono poesie, ascoltano poeti.
Chi scrive, da appassionato "dilettante", ha superato questo ritegno e ama apertamente la poesia, tutta, sia quella dilettante che quella dei poeti professionisti che pubblicano la loro produzione, scrivono articoli sulla poesia e criticano chi fa della poesia uno "sfogatoio" ( questa è una definizione , riportata su una nota rivista, un pò astiosa ma tanto ridicola).
Bene, che ci lascino scrivere, come possiamo, come sappiamo, come vogliamo. Nessuno si fa del male.
J.

 Leonora Lusin - 10/03/2017 18:52:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Sì la poesia è viva...vivissima e profetizzo che si sta per aprire una nuova età dell’oro...prepariamoci diventeremo rock-star.

 Klara Rubino - 09/03/2017 22:03:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

La Poesia è vita.
La vita è ordine; la vita è disordine.

 Nando - 09/03/2017 18:02:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Ciò che è diventato un problema per i critici non è la scrittura poetica, ma il suo facile accesso alla pubblicazione; a tal proposito credo sia posto non un tema specifico, però un tema democratico, estraneo di per sé alla qualità formale della produzione poetica (a mio parere, la poesia è forma, non discorso). Non partire da questa distinzione, significa adulterare la stessa tematica, che ritengo abbia elementi di giudizio utili, se non alla definizione della Poesia, certo alla comprensione dei vari modi e del "luoghi" del suo prodursi. Personalmente, di là di ogni possibile codificazione estetica, ritengo la Poesia fondamentalmente "anarchica".

 Angelo Ricotta - 09/03/2017 14:42:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Non ho letto l’articolo sull’Espresso ma qualche tempo fa ce n’era uno sullo stesso argomento ne Il Venerdì di Repubblica in cui uno degli scriventi, del quale purtroppo non ricordo il nome, se la prendeva con i poeti sul web apostrofandoli velenosissimamente. Poiché non ho altro posto su cui replicare a costui lo faccio qui in questo umile e oscuro cantuccio: a colui che si erge a giudice supremo dei poeti, se quelli sul web sono così scarsi, perché semplicemente non li ignora invece di insultarli in quel modo vigliacco senza possibilità di replica? Se poi ha un briciolo di onestà intellettuale dovrebbe confrontarsi con loro su qualche forum sul web.
C’è poi il problema dei premi e l’accesso agli editori importanti delle pubblicazioni cartacee, il che significa anche distribuzione nelle librerie. Qui la discriminazione è evidente in quanto i premi più prestigiosi se li aggiudicano sempre i soliti noti e così dicasi degli editori e quindi della distribuzione nelle librerie.