Paolo Fezzi
- 22/05/2013 23:36:00
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@Lorenzo: quello che ho cercato di esprimere con il Cristo velato che "vive nel marmo" è una vita misteriosa, che ha le qualità del marmo, ad es. la resistenza, ma che non è ancora vita piena: le manca il movimento. È qualcosa di affascinante e anche inquietante, che mi ha trasmesso quel capolavoro, ma mi viene da collegare a Napoli. @Loredana: a Napoli cè amore, Napoli è una città che ha un cuore. Donato, al quale è dedicata la poesia, è un uomo che viene dalla Napoli antica, un uomo con un cuore.
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Lorenzo Mullon
- 22/05/2013 13:12:00
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Per concedersi una pausa bisogna vivere nel marmo, e trovare degli spazi immensi nei suoi cristalli. Ma non è facile, il nostro corpo è ingombrante, i pensieri che ci tiriamo dietro ancora di più... chiediamo aiuto ai sogni, si trova lì unuscita impensabile per entrare davvero nella pienezza della vita.
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