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Commenti al testo di Roberto Maggiani
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Grazie Arcangelo per la tua lettura. E noto un commento del 2013 di Marco Giovanni Mario Maggi che non ho ringraziato e faccio adesso a distanza di 4 anni =) |
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Una dedica, espressa con versi intensamente sentimentali ed amichevoli, accompagna i ricordi significativi, esternati dal cuore dell’autore, il quale, sempre li accoglierà nell’anima, come nell’incontro avvenuto. Un componimento rivelatore dell’ammirazione verso la bellezza interiore di quel dono di conoscenza, offerto dalla vita al poeta, colmo d’altrettanto amore. Toccante testo, ove il pathos inerente l’importante legame, viene messo a nudo. Un cordiale saluto! |
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Marco Giovanni Mario Maggi - 21/06/2013 23:10:00 [ leggi altri commenti di Marco Giovanni Mario Maggi » ]
Ciao Roberto, credo che la poesia abbia la "forza" di donare l’immortalità alle persone scolpendole su un marmo molto più resistente di quello delle lapidi. Mi sono commosso |
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Grazie ad ognuno personalmente. Per me Andrea è stato un amico, ma anche la mia serenità, egli ha confermato, più e più volte, la mia fede... un giorno ne parlerò. Abbracci cari ad ognuno. |
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Mi sono commossa, Roberto. Non mi dimenticherò più di Andrea. Anche se non l’ho conosciuto. Grande sensibilità. Davvero molto bella. |
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Mi sono commossa, Roberto. Non mi dimenticherò più di Andrea. Anche se non l’ho conosciuto. Grande sensibilità. Davvero molto bella. |
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Nando - 18/06/2013 16:28:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]
Un tratteggio sapiente, un ricordo sentito. |
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Luciana Riommi Baldaccini - 18/06/2013 15:07:00 [ leggi altri commenti di Luciana Riommi Baldaccini » ]
Un commiato veramente struggente... |
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Tra le più toccanti del tuo ultimo libro, me la ricordavo benissimo, soprattutto "ed è vero". |
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Una straordinaria sintesi di vita e morte, ma è sempre l’amore a racchiudere ogni umano dolore. |
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Avevo già letto questa poesia contenuta nel tuo eBook "Spazio Espanso" e mi aveva colpita perchè ero tornata a vedermi, seduta sui gradini del Policlinico, reparto oncologia infantile, mentre bestemmiavo l’amore di Dio dopo aver visto morire, a 18 anni appena compiuti, la mia amica Sandra. Ne avevo 16 e quel cancro al cervello mi apparve come l’imperdonabile malvagità di un Padre che, alla figlia che chiedeva un pane, aveva consegnato un micidiale serpente. Per questo mi hanno tanto "ferita" i tuoi ultimi versi... quel "è vero", per lei, non l’ho mai saputo proferire. |
