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Commenti al testo di Franco Bonvini
scrittori

Sei nella sezione Commenti
 

 Franco Bonvini - 31/10/2017 19:07:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

Non so.. A me sembra abbastanza compensato (via software), scaldandolo o raffreddandolo tiene la lettura.
Infatti quando la lettura non arriva a -999 millibar non ci arriva neanche il vacuometro meccanico a lancetta, se il sensore stampa a display 995 anche la lancetta dice così.
Sembra sia proprio la pompa (a palette in bagno d’ olio) a non arrivarci.
Forse è la pompa influenzata dall’ aria secca o umida o dalla pressione atmosferica.
Se punto un massimo di -995 nessun problema, tranne che un giorno arriva in fretta e un altro sforza negli ultimi millibar.
Se invece punto -999 e non ci arriva non finisce il ciclo. Non salda il sacchetto e non scarica il vuoto.
Non sono un tecnico del vuoto nè un elettronico provetto nè un gran programmatore ma a me sembra proprio così.
Dovrò accontentarmi di un vuoto meno spinto.
Ciao ciao, grazie dell’ interessamento.

 Angelo Ricotta - 31/10/2017 18:47:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Punterei sul sensore e non sulla pompa. Il tuo sensore dovrebbe essere un vacuometro piezoresistivo, uno strain gauge. Ovviamente è sensibile alla pressione atmosferica ma anche alla temperatura (all’umidità non mi risulta, a meno che le variazioni nel tasso di umidità non influenzino la temperatura). Vanno compensati o in hardware o in software e hanno bisogno di frequenti calibrazioni. Naturalmente se fornisce numeri strani significa anche che sta malfunzionando.

 Franco Bonvini - 31/10/2017 17:56:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

Non sono i numeri il problema. In pratica è come una cella di carico, un ponte di wheatstone. Quei numeri sono la lettura elettrica ai capi delle resistenza, che poi converto in (de)pressione.
Scaldandosi cambiano i valori letti e quella curva lo compensa abbastanza bene.
Il problema è che se cambia la pressione atmosferica o l’ umidità dell’ aria è tutto da rifare. Ma a questo punto non so se è il sensore o la pompa che varia ple prestazioni perchè anche lo strumentino meccanico (a lancetta) alcuni giorni non arriva a fondo scala.

 Angelo Ricotta - 31/10/2017 17:22:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Comunque ti ho dimostrato che la versione umana del modello non può funzionare.
Mi sa che sei cascato in una trappola cinese che, com’è noto, è fatta a scatole cinesi: procedi all’infinito senza mai trovare l’ultima scatola. Con i coefficienti dati la funzione diviene
Y=0.000000005333*x^2 + 0.03281000066*x
il cui minimo si trova a x = -3.076129819·10^6 in cui
y= -5.046391071·10^4
e le due soluzioni (i due zeri) sono
x = -6.152259639·10^6 ∨ x = 0
Inoltre a x= -3237024 si ha y= -5.032585567·10^4
e a x= -3464700 si ha y= -4.965869818·10^4
Sei vicino al minimo ma non intorno ad esso, alla sua sinistra, ovviamente all’interno della zona negativa della funzione.
Non darei un cent per un dispositivo che utilizza simili assurdi numeri.

 Franco Bonvini - 31/10/2017 00:11:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

no no, la formula è proprio quella.. y=Ax^2+Bx
la parabola è convessa verso il basso
è solo un tentativo di compensare in temperatura un sensore del vuoto cinese che funzionerebbe meglio come termometro.

E il pensiero un tentativo di "umanizzarlo".

Prova su excel..
x varia da -3237024 a -3464700
a = 0,000000005333
b = 0,03281000066
y è il dato da trovare, che poi sarebbe il divisore per la x che mi dà la scala per il sensore. Ma anche così un giorno arriva a -999 e uno no.. sebbene all’ accensione leggo la pressione atmosferica e la setto come zero scala.

 Angelo Ricotta - 30/10/2017 23:05:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Interpretando i dati come uno scrittore vale 1 ovvero A=1 e un uomo B=1 l’espressione diviene Y=X^2+X che, interpretata come funzione, è una parabola con la concavità verso l’alto e passaggio per X=0 e X= -1. Graficandola si vede che questa funzione va ad infinito per X che tende sia a -infinito che a +infinito. Pertanto la conclusione non può essere semplicemente quella che hai scritto ossia "Meno(X) lo scrittore lo corregge e più si vede.(Y)" in quanto Y cresce (si vede) sempre di più sia per X che va a -infinito (meno lo corregge) sia per X che va a +infinito (più lo corregge). Inoltre c’è l’intervallo X={0,1} entro il quale Y acquista il suo minimo a Y=f(X= -1/2)= -1/4 per cui tra X=0 e X= -1/2 meno lo corregge meno si vede per poi riprendere il normale andamento anche se in negativo.
Se invece i coefficienti A e B si riferiscono al valore dello scrittore e dell’uomo essi possono acquisire qualsiasi valore reale compreso da -infinito e +infinito (esclusi, altrimenti si identificherebbero rispettivamente con Satana e Dio e ciò non è permesso data la natura umana dei parametri). In tal caso otteniamo una famiglia di parabole con concavità su e giù tutte passanti per X=0 e con i valori più disparati altrove, la cui interpretazione è più articolata e diverge anche molto da quella che tu hai dato. Tutto ciò per dire che la realtà è molto più complicata di qualsiasi formula con la quale la si voglia descrivere.