Emilio Capaccio
- 31/07/2013 20:47:00
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Sonetto per Alessandra
Un incredibile candore, festa, bizzarrìa, un sogno sognante di Firenze, stanotte! - Danza Firenze sui ponti dell’Arno, suvvia! – Una ronda di stramba allegria inghiotte
l’eterno Dolore ai piedi del letto! Melica voce, come un canto di calandra, a un invito di svago che irrompe nel petto, ti chiama - non senti?- vieni Alessandra! –
- Vieni Alessandra a danzar con le foglie! – ora splendono i volti che lasciano la croce. Liberi i vivi da quei grumi di doglie,
vanno incontro stupìti, ognuno a una voce. I morti, stanotte, non indossano spoglie, e nell’abbraccio ti getti, come acqua alla foce.
* ispirato dalla poesia “Can-Can” di Alessandra Ponticelli Conti e a lei fraternamente dedicato.
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Nando
- 31/07/2013 01:22:00
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Una poesia breve nei suoi versi, ma ampia nel suo dire. Questo è anche un suo motivo di bellezza e di grandezza. Un esempio di ciò potrebbe essere:
"Si sfila un anello/fasullo dalla mano,/guarda di sottecchi,/saluta e sallontana".
Ciao Alessandra
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