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Commenti al testo di Roberto Maggiani
Il medesimo scopo

Sei nella sezione Commenti
 

 Alessio Romano - 09/07/2009 15:19:00 [ leggi altri commenti di Alessio Romano » ]

Molto bella.

 Roberto Maggiani - 04/07/2009 13:29:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Ciao Lorena, San Francesco addirittura cospargeva il cibo di cenere per non cedere al piacere del gusto e rimanere tutto rivolto verso il piacere dell’amore di Dio. Questa cosa mi ha molto impressionato, erano altri tempi, certamente; San Francesco era altrove con lo spirito, un grande uomo e un grande santo, le sue imprese erano eroiche nella semplicità. Mi piace che la tua riflessione vada oltre, infatti vorrei che la mia poesia portasse sempre oltre la materialità e la sensorialità da cui parte. Grazie.

 Lorena Turri - 04/07/2009 12:46:00 [ leggi altri commenti di Lorena Turri » ]

"il suo cibarsi
è soltanto attesa."

Ho riflettuto su queste parole.
L’attesa di cibarsi. Spesso capita anche a noi di attendere che il cibo sia cucinato oppure, al ristorante, che ci venga servito.
Spesso succede che l’attsa sia più lunga del nostro previsto, allora ci indignamo!
L’ameba, invece, seraficamente, attende.
E qui mi viene in mente l’insegnamento di San Francesco...allora la mia riflessione va oltre...

Grazie,
ciao.

 Roberto Maggiani - 04/07/2009 12:31:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Bene Maria, chiaramente il testo è volutamente ironico e provocatorio. L’intento biologico è il medesimo, la sopravvivenza, anche se le modalità preparatorie e gustative sono qualcosa che è insondabile dal punto di vista biologico, non sappiamo come le vive l’ameba, ma biologicamente l’intento è il medesimo, ciò che caratterizza l’uomo e lo porta a un livello diverso è chiaramente la coscienza e che nell’uomo richiama la stessa azione del nutrirsi a motivazioni e valori più alti, il gusto e le varie attività sensoriali si pongono a un livello diverso poiché v’è una coscienza del mondo diversa, non è soltanto un incosciente fagogitare. Inoltre l’uomo può praticare l’astinenza, nel senso che può decidere con coscienza una più equa distribuzione delle risorse, l’invito a non essere delle amebe che mangiano per mangiare, nel significato non solo alimentare della parola mangiare.

 Maria Musik - 04/07/2009 08:55:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Inquietante. Questa è stata la prima reazione alla lettura estemporanea.
Poi, è venuta la ribellione. Lo scopo non è il medesimo: non mangio solo per rimanere in vita ma anche per il piacere del gustare e del rito della convivialità.
infine, la riflessione: l’ameba nutrendosi può portare malattia e morte. Questo sì che lo ha in comune con molti esseri umani. Solo che lo fa senza premeditazione o cattiveria.