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Commenti al testo di Giuliano Brenna
In rete!!

Sei nella sezione Commenti
 

 Maria Musik - 05/12/2014 20:29:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Acuto e ironico... una rete rimane una rete!
Molto apprezzato!

 Maria Musik - 05/12/2014 20:27:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Acuto e ironico... una rete rimane una rete!
Molto apprezzato!

 Roberto Maggiani - 26/11/2014 17:48:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

E’ un testo divertente ma che fa pensare. Mostra l’atteggiamento che molti di noi hanno, in modo talvolta incosciente, davanti ai fatti e alle proposte della Rete. Qui Giuliano mette in luce le sue capacità di abile narratore - ma forse preferisco dire tessitore - di storie partendo da ciò di cui fa esperienza... diretta o indiretta. Ha una capacità lessicale snella, semplice ma al contempo ricercata che riesce a puntare al cuore della questione ma non subito, prepara l’ambiente, la scena, la illumina, ed ecco l’azione... la questione pulsante in cui ci si trova piacevolmente partecipi arrivati lì su volute d’argento, le sue belle parole.

 Giuliano Brenna - 20/11/2014 13:16:00 [ leggi altri commenti di Giuliano Brenna » ]

Ringrazio tutti per la lettura e le riflessione che avete condiviso.
Certo il mio voleva essere più un "divertissement" su fatti che quotidianamente accadono e di cui sono, oltre che testimone, anche attore. Non rientra nelle mie capacità e nelle finalità di quanto ho scritto andare a tracciare una analisi sociologica o comportamentale, né tantomeno esprimere una condanna. Diciamo che ho offerto una testimonianza, magari un filo maliziosa, il fatto che poi diventa uno spunto di riflessione, e questa riflessione sfoci in pensieri a voce alta o analisi più o meno articolate, mi fa molto piacere. Ed è giusto che magari si continui a riflettere e confrontarsi su questo tema che è - evidentemente - molto attuale.

 Nando - 20/11/2014 12:58:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Il commento di critica letterario non può appartenermi, è giusto che lo formulino coloro che ne abbiano le competenze; il ritorno del lettore è comunque di una gradita lettura per quel che riguarda l’atto di reciprocità narrativa. Sul contenuto mi rimane ancora qualche perplessità, poiché il rischio della posizione ivi espressa, può diventare una facile condanna di un fenomeno complesso e che ha in sé più dimensioni o aspetti e, come già per le pubblicazioni online, così accessibili e poco selettive, può nascondere un’insidia ipocritamente nascosta: non mi preoccupo di quel che accade, ma del fatto che lo si sappia (è una formulazione semplicistica questa mia), cedendo quote di potere “elitario” all’autolegittimazione. Allora forse occorre porsi il problema della formazione, degli strumenti che nutrano e aiutino arricchendo il pensiero e non quelle sostanze culturali tossiche che lo impoveriscono e riducono a semplice consumo "virtuale" d’idee, immagini, suoni, socialità...
Mi fermo qui, non sono adatto ad andare più avanti; il tema però è interessante di per sé e utile per le

 Marco G. Maggi - 20/11/2014 11:18:00 [ leggi altri commenti di Marco G. Maggi » ]

Un testo condivisibile dalla prima all’ultima riga, a tratti decisamente pungente: del resto, come si fa a rimanere impassibili di fronte all’inquinamento della mediocrità? Cascano le braccia di fronte al mare magnum di stupidaggini che si trovano sul web, ma anche su tutti i mezzi d’informazione, giornali, TV, ed infine anche su molti libri.In parte credo sia dovuto alla mancanza di qualsiasi pensiero, di qualsiasi remora, perchè, anche se non c’è il "cogito" cartesiano, l’importante è esserci. Avanti quindi, a pubblicare, a mostrare le cose banali del quotidiano. Costa molto, troppa fatica, (e, aggiungo io, coraggio) l’essere originali, l’affermare la propria diversità e soggettività nella mandria delle idee e dei luoghi comuni.

 Gian Maria Turi - 20/11/2014 08:40:00 [ leggi altri commenti di Gian Maria Turi » ]

Acutamente e pungentemente autentico. Chissà come si comporterebbe Proust al giorno d’oggi...
La parte della mattinata comunque è un’allucinazione ma, da quel poco che so degli scrittori, immagino verista se non proprio vera: terrorismo umanistico allo stato puro.