Ferdinando Battaglia
- 31/01/2015 10:31:00
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Forse siamo chiamati allo stupore estatico, quando il silenzio della mente razionale lascia che si la schiusa del cuore, purificato dalle scorie del vivere che potrebbero opacizzarne le capacità percettive, a cogliere il reale nellascolto incantato; allora si incontra come uno splendore originario, unimmagine più vera del Vero (anche fosse solo il respiro momentaneo del Nulla, sempre di vero comunque si tratterebbe); però credo, per le facoltà di cui siamo naturalmente dotati, per quel che significa per noi essere "umani", non possiamo sottrarci anche a quella ricerca di senso che a volte ci procura dolore e grigiore ma contemporaneamente ci conduce, per altre vie, a quello stessa fonte dogni stupore. Siamo noi che creiamo cataloghi e classifiche, conferiamo patenti e togliamo concessioni, non sono le vie della conoscenza ad impedire lincontro con noi stessi, con laltro, con il bello e con il vero. A questo scopo, anche la matematica è via...checché ne dicano i "moralisti"...
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Lorenzo Mullon
- 30/01/2015 12:41:00
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urka, se cercare un senso ha tolto colori al nulla bisogna forse invertire le polarità ( pardon, sono da ore immerso nei colori a dare senso a qualcosa che senso non ne ha, di suo . . . )
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