Commenti al testo di Sara Cristofori
Legno *

 Jacob l. - 11/02/2015 15:27:00 [ leggi altri commenti di Jacob l. » ]

Il legno, come noi, materia e opera viva. La tua poesia è veramente incisiva. Bella.

 nando - 08/02/2015 22:46:00 [ leggi altri commenti di nando » ]

"Nell’illusorio intento
di raggiungere l’eterno":

è una definizione paradossale poiché, definendo con assoluta certezza l’illusorietà di una prospettiva atemporale di autoconoscenza, invero ne postula l’estraneità al vero e quindi riconosce quest’ultimo come un assoluto seppure ancora non conoscibile o conosciuto.

 Rosa Maria Cantatore - 08/02/2015 16:23:00 [ leggi altri commenti di Rosa Maria Cantatore » ]

l’ho già letta, questa tua? mmm, non ne sono certa...
Però, è bella, Sara, molto. Nel tuo stile.

(T’ho beccata, eh?)

 francesco innella - 07/02/2015 16:59:00 [ leggi altri commenti di francesco innella » ]

Ho sempre amato il calore del legno

 Silvia De Angelis - 07/02/2015 09:54:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

....una sostanza che dona certezze per la sua assidua presenza nei nostri respiri di vita...versi molto originali, apprezzati
Buon sabato, Sara, silvia

 Elsa Paradiso - 07/02/2015 08:02:00 [ leggi altri commenti di Elsa Paradiso » ]

Legno che viene da semenza ... generoso in ogni suo dono ... lascia il germogliare.
Piaciuta assai.
Ciao, Sara.

 Silva Bettuzzi - 07/02/2015 00:36:00 [ leggi altri commenti di Silva Bettuzzi » ]

Si, legno che è sempre vivo e rinasce dalle sue ceneri come il mitico volatile, cifra di vita eterna... bella, Sara

 Lorenzo Mullon - 06/02/2015 22:28:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

raggiungere l’eterno è impossibile
l’infinità l’eterno concetti astratti
e poi, raggiungere è un gesto della volontà
con la volontà non si arriva lontano e nemmeno vicino
basterebbe adagiarsi in noi stessi
complice il calore del legno
il suo profumo
quella morbidezza meravigliosa
pelle contro pelle
senza far niente, nessuno spreco di energia < se si potesse davvero "consumare" l’energia >
per assaporare la condizione dell’atemporalità
le nebbie del tempo che si diradano
e quindi qualcosa di completamente diverso dall’eterno ma forse di esattamente uguale