Sara Cristofori
- 08/02/2015 19:43:00
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"camminando con gli occhi di chi canta un luogo intatto, aperto, e in quellistante ti offro limene del mio cuore,"
e nellanima nuda e pura ritrovare la nuova verginità per una nuova speranza..
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Cristina Bizzarri
- 08/02/2015 15:11:00
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Questo è farsi pellegrini dei simboli, percorrerli. Essere noi stessi la chiesa, il fonte battesimale,la celebrazione, lalfabeto creatore. Amina è questo, lo vive nel profondo.
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quattrostraccisullapelle
- 08/02/2015 13:39:00
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E nella coincidenza dei nomi con il cuore, è in ogni curva dove cè un bambino doro, è in quel sapersi abitare - nellio e nel noi dellamore - la solitudine stupenda; ed è nella nudità dei piedi e delle mani, che battono gli avamposti retrocedendo il lutto degli dei, il ritorno della pelle al seme di se stessa; e cè un oblio della coscienza nellorgasmo della voce, un diluvio attraversando come unarca il mistero che di quel "noi siamo", fono a ritrovarsi sulla vetta di:
"Ti offro limene del mio cuore, la meraviglia che non vuole nulla nel miracolo di ricominciare usa la tua bocca, Amore, il tuo favo di luce".
Sempre davanti alla poesia di Amina mi scopro balbuziente, tanta la ricchezza dei suoi testi, tanta la profondità ed il sublime delle sue parole, che sempre mi sento inadeguato a dirne qualche impressione di lettura. Certo mi emoziona e mi fa chiari gli occhi, questo suo dono di "riunificare", tessendone la trama con la tessitura della sua anima "madre" - ché Amina fondamentalmente è unanima "matrice" - i diversi sguardi umani, bambini e adulti insieme, ad uninnocenza originaria, purificandone le scorie di una basa terrestrità, con il suo sguardo ardente damore.
Sempre: MiaInsuperabilePoetessa.
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