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Commenti al testo di Stelvio Di Spigno
In giro

Sei nella sezione Commenti
 

 Loredana Savelli - 16/01/2010 14:03:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Ciao Stelvio. Implicitamente fai un complimento a me. Lo accolgo e lo rimando a "larecherche" perchè un lettore diventa più acuto attraverso il confronto con testi di valore e con lettori altrettanto acuti. E’ implicito che tra i testi di valore, tra i numerosi che appaiono su questo sito, ci siano i tuoi.

 Stelvio Di Spigno - 16/01/2010 13:35:00 [ leggi altri commenti di Stelvio Di Spigno » ]

REINSERIMENTO COMMENTO LOREDANA SAVELLI

Ho fatto, credo, un errore, e distrattamente ho eliminato questo testo che conteneva un commento di Loredana Savelli per me molto importante, perché coglieva pienamente la motivazione primaria della "prosasticità" della mia poesia. Reinserendo "In giro", il commento è andato perduto. Lo ripropongo qui ringraziando di vero cuore Loredana:

"Una bella prosa poetica o poesia prosastica. Certo, conduci per mano il lettore nel tuo percorso a ritroso e fotografi i luoghi (anche dell’anima) con molta efficacia".

Mi scuso con i moderatori per questa operazione poco "orodossa". Ma queste frasi semplici e schiette sono state illuminanti e hanno messo in luce ciò che molti lettori anche avvertiti non riescono a comprendere rispetto a certe poetiche che evitano pindarismi, abbellimenti, astrazioni di ogni sorta. La mia "prosa poetica o poesia prosastica" deriva realmente dal desiderio di venire incontro al lettore. Penso che sia un atto di fraternità e serietà fare arrivare il testo in modo semplice, senza stupire, che poi è quello più efficace.

 Stelvio Di Spigno - 15/01/2010 12:15:00 [ leggi altri commenti di Stelvio Di Spigno » ]

Caro Roberto, ti ringrazio per le tue parole. Stelvio Di Spigno è proprio il mio nome: non temere, non c’è niente da offendersi. Io stesso, scherzando con qualche amico sul fatto che sono molto riservato, porto molto poco in giro le mie poesie, non frequento ambienti letterari, né quelli buoni né quelli "sottoboschisti" (come si dice oggi), e in genrale sono solitario per carattere, dico che potrei essere anche lo pseudonimo di qualcun’altro, tanto oscura è l’origine dell’autore dei miei testi. I testi girano: con i libri, i blog, le riviste, mentre io mi muovo molto poco.

Ho visto che hai lasciato un commento alla poesia di Domenico Cipriano: Domenico è un mio grandissimo amico, praticamente un "fratello d’arte", lui ti potrà confermare che esisto!!!! A parte gli scherzi, grazie per la tua visita e il tuo commento.

 Roberto Perrino - 14/01/2010 22:50:00 [ leggi altri commenti di Roberto Perrino » ]

L’ho letta e riletta sin dal pomeriggio. Mi è difficile commentarla, è così piena, densa ... Bellissima anche la forma, con rime in mezzo al verso, è da rileggere.
Chiedo scusa all’autore se appaio impertinente, ma si tratta di un nom de plume?

 Maria Musik - 14/01/2010 22:37:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Bella e compiuta. Le immagini evocate mi rimbalzano nella mente e nel cuore.

 Loredana Savelli - 14/01/2010 19:19:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Mi è semplicemente piaciuta. Appagante.

 Roberto Maggiani - 14/01/2010 17:49:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Complimenti questa poesia mi coinvolge molto. Mi pare un testo poetico "solido", nei contenuti e nella forma, che accoglie in sé elementi importanti e che mi coinvolgono: il tempo, il ricordo, la casa antica, il movimento del mondo in fermento che introduce la dimensione escatologica del secondo poema dove si legge "di Colui che, lo sappiamo, muove tutto, / poco prima di un giorno senza fine": è come se già ora, nel primo poema che è il mondo presente, avvenisse quel subbuglio di preannuncio di un giorno eterno, annullando così in un soffio la distanza del presente dal futuro e passando oltre "tutte le parole che dicemmo / credendo di amare e di salvarci."

 lino - 14/01/2010 15:44:00 [ leggi altri commenti di lino » ]

Il verso "I delfini giocosi dei ricordi" vale, da solo, un intero poema. E "qualche benda", collegato con l’occhio di "Colui che muove tutto", addirittura evoca reminescenze giovannee. Una lirica di alto valore, complimenti.