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Commenti al testo di Loredana Savelli
Alla poesia

Sei nella sezione Commenti
 

 Leonora Lusin - 24/12/2016 23:04:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

"Appena fuori dall’ultimo cambiamento"

 Leonora Lusin - 24/12/2016 23:03:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Curioso.Curioso che questa sia proprio la prima tua poesia che torno a leggere. Sento che mi riguarda. Le poesie che in questi ultimi tre o quatto anni, non saprei essere precisa, non ho trascritto, giocano tra loro nel luogo misterioso che abitano da sempre, per nulla preoccupate della mia distrazione, perchè, prima o poi, come dici tu, si torna alla poesia...
Un abbraccio.

 Carla de Falco - 18/12/2016 18:38:00 [ leggi altri commenti di Carla de Falco » ]

O forse alla poesia non si torna.
E’ lei che non ci molla.
Buone feste, Loredana.

 Laura Turra - 13/12/2016 09:32:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Scrivi: "Si torna alla poesia / per una sola parola ancora viva". Come mi piace questo verso. Basta una scintilla, una favilla, anche una sola, la più nascosta, per farci ritornare alla dimensione poetica e bella dentro le cose quotidiane.
Ciao Loredana!

 Loredana Savelli - 12/12/2016 21:10:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Grazie cari amici lettori.
Grazie Nando.
Annamaria. Il cumulo di terra è la parte umile della realtà e la poesia si nasconde proprio lì, nel "brutto" della vita.

Grazi, a presto.

 Annamaria Pambianchi - 12/12/2016 11:24:00 [ leggi altri commenti di Annamaria Pambianchi » ]

Il testo dice le ragioni esistenziali a fondamento del carattere ’esistenziale’ della poesia (consapevole di ripetere per sottolineare) e il suo pervicace radicamento, anche là dove sembrerebbe sussistere solo l’ostilità del reale e non solo. Insomma la poesia sembrerebbe l’ultima casa, quella estrema, l’unica che si possa abitare.
Veramente da leggere e rileggere Sinceri complimenti .
Il titolo tuttavia non lo comprendo.....

 Nando - 12/12/2016 08:35:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Credo che sia nella chiusa la radice di questo pellegrinaggio di ritorno; in fondo, da una parola viva nasciamo - pensiamo solo alle voci che c’imposero un nome - e ad una parola altrettanto viva affidiamo la nostra ricerca di senso. A volte la derivata precete l’origine, a volte la prima "rinasce" dalla seconda; ecco, potremmo quasi dire che nella Poesia accade il "natale " della vita, quindi dentro questa "natività" naturale e ancora irredenta tutte le altre accidentali occasioni di ritorno.
La direi un manifesto poetico esistenzialista, che non vuole definire la forma ma l’essenza del vivere da "poeti" (il virgolettato è per i non-poeti commentatori ovvero il sottoscritto; per te, togli i doppi apici).

 Loredana Savelli - 11/12/2016 19:15:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Alberto, hai una capacità di lettura che mi lascia attonita.
E’ come se vedessi oltre lo schermo, sei presente e vicino!

 Alberto Becca - 11/12/2016 19:12:00 [ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]

Molto vera, molto umana, molto bello e sentimentale questo testo che è come un vaso, dentro al quale si sono (non casualmente) uniti terra, capelli, ostinazioni, affetti, ricordi, istinti, paure, rumori, odori, dolori.. Leggendola si intravede chiaramente il senso ultimo della poesia ed anche il suo valore "universale", scoprendo che la poesia , ogni poesia è al tempo stesso una "malattia" e una "medicina" un percorso e un paio di scarpe (per camminare lungo quel percorso), una scalinata in salita e una in discesa, un dono (direbbe Bertrand Russel) un’ arma per sconfiggere l’ infelicità