Valentina Meloni
- 11/04/2017 12:19:00
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Nel mio blog ho abbinato questo haiku a una citazione tratta dal Canone pāli, la raccolta dei testi canonici buddhisti. Vedevo, infatti,il ramo come prolungamento delle nostre menti, o per meglio dire, coscienze...Klara hai visto profondamente i messaggi grandi che la natura suggerisce, grazie per il tuo suggerimento bello e prezioso. Franco, il pesco (o il pruno ma poco importa) è destinato a morire anchesso poggiato su un ramo più grande, ma un altro ne nascerà. Grazie Federico per essere passato di qua. Ogni cosa semplice è grande nella sua immensa semplicità. Nessuno di noi sarebbe in grado di replicare questa fioritura eppure anche noi fioriamo.Non è così? Un saluto e un augurio per le prossime festività a tutti voi, a tutti noi.
«Sarebbe meglio, o bhikkhu, che una persona ordinaria e non istruita consideri questo corpo, costituito dei quattro grandi elementi, come il proprio sé piuttosto che la mente. Perché questo? [Perché] questo corpo si può constatare durare per un anno, o per due anni, cinque anni, dieci anni, venti anni, cinquant’anni, cent’anni e ancora di più. Ma quello che si chiama mente, che si chiama pensiero, che si chiama coscienza, di continuo un momento sorge e un altro cessa, di giorno come di notte». (Tipiṭaka, Saṃyutta Nikāya, 12.61)
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