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Commenti al testo di Ivan Pozzoni
Mito-lgia

Sei nella sezione Commenti
 

 Ivan Pozzoni - 24/02/2018 23:44:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Come scrivevo a Franco Campegiani sul sito di Nazario Pardini (Leucade): mi è inopportuno frequentare altri points of view fuori dal mio, Sabina. :-)

 Ivan Pozzoni - 24/02/2018 23:42:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Ehm, Angelo, suonerebbe come «Il puttanesimo del muthos», o in altri, termini, il muthos (narrazione) è andato a puttane.

 Sabina Spielrein - 24/02/2018 22:13:00 [ leggi altri commenti di Sabina Spielrein » ]

chi pensa ’Io’ vive e dà vita all’assurdo; dargli vita è saperlo guardare, esigenza di una trasparenza impossibile che mette in dubbio il mondo a ogni istante.

 Angelo Ricotta - 24/02/2018 20:55:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

In milanese? Accidenti, una lingua straniera che non conosco!

 Ivan Pozzoni - 24/02/2018 20:30:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Caro Angelo, che è ottima. Però in Mito-lógia, lógia sta nel significato milanese (cit. Vacca logia!). Perchè sono troppo cretino.

 Ivan Pozzoni - 24/02/2018 20:23:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Grazie, Roberto!

 Angelo Ricotta - 24/02/2018 20:14:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

I mille sensi della vita? È più probabile che non ne abbia alcuno. Ma chi può dirlo con certezza? Il senso della poe è chiaro fin dal titolo Mito-lógia con quella ó che conduce a Mito-logica ovvero sospesa tra razionale e irrazionale. A conferma si cita «effringere ut arta / naturae primus portarum clausura cupiret» Lucrezio-Primo elogio di Epicuro-De rerum natura, libro I, 62-79 <<tanto che bramò di spezzare per primo gli stretti serrami delle porte della natura>>.
E poi ci mette pure shoe-shine, lo splendore delle scarpe, seppure effimero, in questa ricerca dell’amore smarrito. Ma nel frattempo sparge sale sui vivi e sui morti, notando finemente che i morti sono più docili (a meno che però non siano zombie, ma questo non c’è nella poe). C’è anche da dire che Yudhishtira non fu sempre onesto: una sola volta in tutta la sua vita mentì e fu punito. Il poeta si diletta quindi ad osservare volti cianotici e da esser contadino pian piano si esalta fino a divenire "minuscole divinità creatrici del divino", insomma una moderata esaltazione. Ma la tigre dagli occhi di giada è in agguato. Ci sono anche tigri con gli occhi azzurri ma credo non faccia differenza. Indi si ritorna a capo del commento.
Chissà che avrebbe detto la mia bella professoressa d’italiano del liceo di questa mia parafrasi.

 Roberto Milanese - 24/02/2018 19:30:00 [ leggi altri commenti di Roberto Milanese » ]

Fantastica!