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Commenti al testo di Antonio Terracciano
Le poesie abortite

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 Franca Colozzo - 13/03/2018 19:11:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Antonio, sono d’accordo con quanto dici riferendoti alle poesie abbozzate e mai finite. Probabilmente grandi opere letterarie non sono mai state portate a termine. Fu la pervicacia, ad esempio, del Manzoni che lo indusse a limare, controllare varie volte la sua opera fino a portarla a termine con il nome de "I Promessi Sposi". Se non l’avesse mai fatto? Non avremmo certo avuto oggi quel capolavoro! Quante persone, autori mancati, pensano che i loro scritti non valgono nulla! Molte persone, modeste, umilmente si ritengono indegni di un’opera letteraria. Oggi, invece, viviamo in un mondo di letterati "ante litteram" che si ergono a paladini della scrittura, ritenendosi sublimi poeti o scrittori. Andando a rileggere gli aforismi di Eco, vedo che il mondo dei social ha devastato, oltre alla vita quotidiana, anche quella virtuale in un limbo senza confini dove chiunque crede di essere eccelso. Non c’è più confronto o dibattito serio, disciplina nell’imparare, ma solo scimmiottare o opere altrui o personali paranoie su una tastiera che ci scherma da un confronto dialettico ed autentico con persone più preparate di noi. L’amarezza del mio commento nasce dalla mia consapevolezza che è lunga la strada da percorrere e forse irraggiungibile. Buona serata.

 Antonio Terracciano - 12/03/2018 23:42:00 [ leggi altri commenti di Antonio Terracciano » ]

Di quelle poesie che ci detta la notte, quando non si ha la volontà di alzarsi e di prendere un foglio e una penna, non resta proprio niente l’indomani! Per quanto poi riguarda le poesie soltanto abbozzate, resta un corpicino informe che, se passa un po’ di tempo, non sapremo più completare... E poi, oltre a tutti i lavori letterari mai portati a termine, ci sono anche le opere perdute, o bruciate, o mai tradotte da una lingua semisconosciuta... "Quanti sono i ’grandi autori’ di cui non abbiamo saputo nulla? Chi può dirlo? Forse lo scrittore più grande è proprio quello di cui non abbiamo letto nulla" , dice, a un certo punto della sua conversazione con Umberto Eco, il suo amico, anch’egli grandissimo bibliofilo, Jean-Claude Carrière (cfr. "Non sperate di liberarvi dei libri" , ed. "La nave di Teseo" ) .

 Franca Colozzo - 12/03/2018 23:12:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Antonio, com’è realistica questa tua poesia! Sapessi quante volte mi è capitato di abbozzare dei versi, di annotare dei pensieri e poi di abbandonarli in qualche cassetto o in qualche agenda. Mi capita spesso, anche se poi mi ripropongo di andare a ripescare quei frammenti o aborti, come tu li chiami, ma non è mai la stessa cosa!
A volte, poi, di notte mi vengono in mente dei versi che pare brillino di luce tra le tenebre, ma inutilmente scivolano poi via dalla mente per la mia pigrizia di annotarli subito. La luce resta spenta, il foglio di carta giace abbandonato lontano e quei versi vengono irrimediabilmente ingoiati dal buio della notte. Prolifica è la notte di suggestioni e di sogni ed in quel pozzo profondo e misterioso dovremmo attingere le radici del nostro mondo poetico. All’alba, però, resta la percezione di aver perso qualcosa di straordinariamente bello in quei lampi di pensieri notturni offuscati dalla nostra indolenza. Spero che tu faccia tesoro delle mie parole e che una lampada illumini sempre il percorso dei tuoi pensieri e delle tue annotazioni di versi. Buona notte