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Commenti al testo di Klara Rubino
E’ cos che veste

Sei nella sezione Commenti
 

 Elsa Paradiso - 28/03/2018 09:37:00 [ leggi altri commenti di Elsa Paradiso » ]

La creazione di una poesia ... è anima e ragione, sostanza e forma.
In lei il Poeta si compiace e riconosce ... quale un piccolo Dio.
Ciao, Klara.

 Klara Rubino - 23/03/2018 20:15:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Grazie mille Franca per la tua attenta analisi di questo testo un po’ astruso: qui le intuizioni non sono chiaramente esplicitate ma lanciate in aria dove si confondono. Vorrei che fosse il lettore, che in questo contesto è anche poeta a confrontarsi col tema proposto: il rapporto tra il proprio Io e la Poesia.
Come tra anima e corpo, c’è una relazione di reciproco riconoscimento, una sorta di materializzazione;ma anche uno si annulla nell’altro.
È NEL vuoto, nel silenzio, in un attimo di pausa dai pensieri, di annientamento,È QUANDO L’IO SÌ RENDE INVISIBILE che arrivano le parole già create; i collegamenti, le visibili poesie.
L’io è molteplice questa molteplicità si rispecchia nell’irrinunciabile molteplicità e libertà della forma poetica.
Eppure è un destino, come quello di appartenenza tra anima e corpo.
Per questo motivo ho iniziato con " perché " anche se a scuola mi hanno insegnato che non si fa. Le anime vanno a riempire i corpi imperfetti e li rendono ugualmente affascinanti!

 Franca Colozzo - 23/03/2018 18:10:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

In fondo, la poesia esiste già in quel corpo nudo che fluttua nella mente, ma la forma è resa visibile dal poeta. Un insieme di parole, che come colori sulla tela, scivolano in un verso o nell’altro, ma il verso e la direzione nonché la massa o quantità di parole vengono scelti dall’artefice della poesia. Il poeta, insomma, è colui che ricopre, ammanta, spoglia o imbelletta con fronzoli, e a volta inutili orpelli, ogni poesia. Lo specchio dell’anima esamina le mutevoli forme che può assumere, finché non trova quella più armoniosa che l’appaga. In fondo questa rosa è una rosa celestiale, portatrice di luce, i cui aculei sono infissi nel gambo blu, nel colore del cielo e dell’infinito da noi percepito. Il poeta è colui che assembla e riveste di contenuti ciò che già esiste in nuce nella sua immaginazione. Questa è la poesia che del poeta porta il nome e che poi vive in eterno di una sua propria vita.
Interessante questa tua descrizione della poesia che si veste di immagini e di suoni e che si palesa solo attraverso la bacchetta incantata del mago-poeta. Buona serata.