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Commenti al testo di Nicola Romano
Capolinea (inedito)
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simonetti francesca
- 14/01/2014 00:03:00
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Ilcapolinea: una metafora della vita il buio la luce si rincorrono/ ilcoraggio diattendere la forza di andare verso la meta/diversa da uomo ad uomo: ognuno col suo modo di affrontare il visibile e linvisibile per non soccombere /la forza dellaspiritualitae il cercare sempre di conoscere se tessi per accettare gli altri simili a noi pur nelle diversitailtutto espresso con stile e poeti
ca grazia
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Nicola Romano
- 09/11/2010 12:19:00
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Ringrazio gli amici intervenuti, per la loro cortese attenzione
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Maria Grazia Cabras
- 26/10/2010 18:09:00
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Intensi questi versi di Nicola Romano, intrisi di profonda spiritualità e umana riflessione.
Errare/perdersi/smarrire la strada il vuoto/in fondo/attraversa tutti i luoghi ma un passaggio/quello che unico conduce alla Luce forse esiste/ci aspetta/salva
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Guglielmo Peralta
- 25/10/2010 22:23:00
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La luna sembra qui mostrare la sua faccia nascosta, simbolo dellaltra faccia della vita, di quel "sonno quieto", di quella dolce morte dalla quale pensiamo (cilludiamo) di destarci. E così accendiamo quella "griglia di stelle", che è il cielo dei nostri sogni, il quale sormonta,fende e dirada la coltre del mistero alimentando quella speranza di risveglio. Tuttavia, questo auspicabile destino potrà rivelarsi una condanna (un "vero misfatto") se lasceremo morire la speranza, se incapaci di fede non riusciremo a intravedere quell "unica Luce" che è meta, senso e giustificazione dellultimo viaggio.
Un caro saluto, Nicola, e benvenuto a viaggiare con noi in questo loco!
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Franca Alaimo
- 25/10/2010 16:44:00
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La chiave esplicativa della bella poesia di Nicola Romano è affidata alla lettera maiuscola con la quale il termine "Luce" saccampa nei versi come un emblema non più terreno, ma divino. Le due strofe di cui si compone "Capolinea" sono solo apparentemente in contrasto fra descrittività e meditatività, poiché "la griglia di stelle" è già "preludio" a quel "sonno quieto" a cui tutti siamo chiamati dopo la vita, a quel capolinea di morte verso cui tutti avanziamo come "gregge di nuvole ombrose". Limportante è, come dice lautore, sapersi orientare tra le nebbie e trovare la Luce dellAssoluto. Questo procedere fra elementi della realtà trasformati in simboli che conducono i versi ad una riflessione profonda di natura metafisica, la maliconia profonda ed allo stesso tempo non greve, la necessità spirituale sono elementi propri del fare poetico di Nicola Romano, poeta e mio amico molto stimato ed apprezzato, al quale rivolgo il mio affettuoso saluto.
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Loredana Savelli
- 25/10/2010 15:13:00
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Ribaltamento di prospettiva. Non la fine del viaggio ma la destinazione più ambita: così la morte non fa più paura. Quel "gregge di nuvole ombrose" mi sembra così umanizzato!
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leopoldo attolico
- 25/10/2010 13:24:00
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Un "Capolinea" di desiderio su cui incombe la minaccia ( lipotesi non peregrina ) della negatività , riceve dai versi una sua "aura" di assoluto e di umano che è facile recepire e condividere .
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